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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Se ci arrestano scriveranno: presa la banda Antonino". Blitz della polizia, 12 in trappola

BRINDISI – Un anno e mezzo di furti di auto e moto seguiti da estorsioni, spaccate, rapine in trasferta. A percussione. Un gruppo sulla cresta dell’onda che si vantava dell’intensità con cui riusciva a portare a segno le azioni criminose: “In due tre mesi ci siamo mangiati Brindisi, cumpà”. E che scherzava sull’eventualità di finire in galera: “Se ci arrestano e ci mettono dentro, ci devono fare un articolo curioso: presa la banda Antonino”. Accontentati. Dodici ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state notificate all’alba di oggi, nell'ambito di una operazione battezzata Terra Bruciata, a 8 indagati che si trovavano a piede libero e ad altri quattro già detenuti in seguito a pregresse vicende. Tutti brindisini.

BRINDISI – Un anno e mezzo di furti di auto e moto seguiti da estorsioni, spaccate, rapine in trasferta. A percussione. Un gruppo sulla cresta dell’onda che si vantava dell’intensità con cui riusciva a portare a segno le azioni criminose: “In due tre mesi ci siamo mangiati Brindisi, cumpà”. E che scherzava sull’eventualità di finire in galera: “Se ci arrestano e ci mettono dentro, ci devono fare un articolo curioso: presa la banda Antonino”. Accontentati. Dodici ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state notificate all’alba di oggi, nell'ambito di una operazione battezzata Terra Bruciata, a 8 indagati che si trovavano a piede libero e ad altri quattro già detenuti in seguito a pregresse vicende. Tutti brindisini.

A carico di Sandro Antonino di 28 anni, Marco Greco di 26 anni, Andrea Pisani di 23 anni, Cosimo Papa di 25 anni, Claudio e Giuseppe Palma, di 49 e 30 anni (padre e figlio) è stata mossa l’accusa di associazione per delinquere in concorso con un minore di cui si occupa la competente procura, in estorsioni, furti, ricettazioni, danneggiamenti. I casi presi in considerazione dall’indagine sono 45. Soprattutto cavalli di ritorno, ma anche spaccate e due rapine in trasferta a Parma. In una delle circostanze estorsive, per poter pagare il pizzo di 1500 euro richiesto per ottenere la restituzione dell’auto, la vittima di turno dovette ricorrere al credito di una finanziaria.

Le persone già detenute per altro raggiunte dal provvedimento restrittivo sono Danilo Pugliese, 41 anni, fratello del noto pentito degli anni Novanta, Marco; Stefano Iacolare di 23 anni che si trovava ai domiciliari; Ivano Cannalire di 27 anni, che doveva lasciare il carcere proprio oggi e invece si dovrà trattenere ancora per qualche tempo; Davide Tramacere, 27 anni, arrestato due giorni fa per evasione dagli arresti domiciliari e proprio oggi condannato a sei mesi.

Antonino, Greco, i due Palma, Pisani, Papa, più Alessandro Morleo di 25 anni, e Domenico Muoio di  34 anni, sono stati arrestati invece stamani nelle rispettive abitazioni raggiunte dagli agenti della II Sezione investigativa della Squadra mobile, rafforzati dai colleghi delle altre sezioni e delle Volanti. L’ordinanza è stata firmata dal giudice delle indagini preliminari Alcide Maritati. I fatti presi in considerazione dagli investigatori risalgono al periodo che va dalla metà del 2006 sin quasi alla fine del 2007, ma il gruppo – o almeno parte di esso – era ancora operativo considerando che nel corso delle perquisizioni in casa di uno degli indagati sono state rinvenute le centraline di alcune autovetture, utilizzate proprio per i furti. E soprattutto su questo ramo di attività criminosa la “banda Antonino” aveva costruito gran parte del proprio fatturato. Non tutto finiva però nei “cavalli di ritorno”. Le moto e gli scooter, ad esempio, venivano rivenduti a ricettatori che provvedevano allo smontaggio e al riciclaggio dei pezzi di ricambio.

Una attività collaterale erano i furti in appartamento, quando i ladri trovavano in auto anche le chiavi di casa della vittima. Poi c’erano le spaccate ai negozi, anche in provincia di Lecce, e una sequenza di furti di auto, seguiti da tre furti in appartamento e da una rapina  tra il 28 febbraio e il 2 marzo 2007 da Greco e Muoio durante un viaggio a Parma, passando per Ancona e Fabriano. Oltre ai 45 episodi attribuiti ai 12 indagati, hanno spiegato il questore Vincenzo Carella e il capo della Squadra mobile, Francesco Barnaba, nel corso delle indagini sono emerse numerose altre vicende delittuose delle quali però non è stato possibile trovare riscontro obiettivo. Inoltre, se si considerano anche gli arresti avvenuti in flagranza di reato nei mesi delle investigazioni, il conto finale delle persone finite in galera è quasi doppio rispetto alla cifra di questa mattina.

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