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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Se poesia e teatro entrano nel carcere

BRINDISI - La poesia, è entrata venerdì, con il primo soffio di primavera, nel carcere di Brindisi. In occasione della Giornata Mondiale della Poesia, celebrata nel giorno che per tradizione segna l’inizio della stagione più mite, si è svolto, infatti, un evento culturale importante.

BRINDISI - La poesia, è entrata venerdì, con il primo soffio di primavera, nel carcere di Brindisi. In occasione della Giornata Mondiale della Poesia, celebrata nel giorno che per tradizione segna l’inizio della stagione più mite, si è svolto, infatti, un evento culturale importante organizzato dal Club Unesco-Brindisi con il Comune, la Provincia, il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, il Centro servizi per il volontariato Poiesis e la collaborazione dell’amministrazione della Casa Circondariale di Brindisi e del Teatro delle Pietre. “Dentro/Fuori: carcere e poesia” è il nome dell’evento presentato venerdì alle 16.30, nella cappella della Casa Circondariale di Brindisi e che ha avuto la partecipazione diretta dei dieci detenuti del laboratorio teatrale avviato due anni fa dall’attore Marcantonio Gallo all’interno della struttura penitenziaria. Il laboratorio teatrale e di scrittura creativa è legato al tema della legalità e dell’opportunità del recupero dei detenuti del carcere di Brindisi.

La manifestazione è stata presentata venerdì mattina con una conferenza stampa, svoltasi presso il Salone di Rappresentanza della Provincia e che ha visto la partecipazione di Fernanda Prete, responsabile del settore servizi sociali della Provincia, Annamaria Dello Preite, direttrice della Casa Circondariale di Brindisi, Isabella Lettori, rappresentante del Garante Regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, Clori Palazzo, presidente del Club Unesco- Brindisi e Marcantonio Gallo del Teatro delle Pietre.

In conferenza, la Dello Preite ha evidenziato come la poesia possa rappresentare uno strumento di comunicazione e di valorizzazione delle diversità, che rappresentano un valore ancora maggiore in questo momento, mentre la Lettori ha parlato di quanto esca arricchita dai suoi colloqui settimanali con i detenuti della Casa Circondariale di Brindisi. Clori Palazzo, ricordando l’iniziativa organizzata dal Club Unesco-Brindisi lo scorso anno, il concerto di beneficenza organizzato in occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi e a favore di un progetto destinato ai detenuti, ha evidenziato come l’evento in programma in carcere sia il proseguimento di quel progetto.

Marcantonio Gallo ha raccontato invece come si è costituito il gruppo del laboratorio teatrale e il rapporto di fiducia che si è creato a poco a poco. Gallo, dopo aver preannunciato che alcuni momenti dell’iniziativa “Dentro/Fuori: carcere e poesia” entreranno a far parte dello spettacolo che si svolgerà il 3 maggio al Teatro Verdi, ha concluso il suo intervento affermando: “Ci piace pensare che questo sia un primo passo per fare in modo che queste due realtà s’incontrino”. Infine, la dottoressa Fernanda Prete, ha parlato della disponibilità della Provincia nei confronti di questo tipo di iniziative e del lavoro svolto, negli ultimi anni, con la direzione carceraria. La Prete ha quindi concluso ribadendo la fiducia nella possibilità di recupero delle persone.

Tra gli interventi che hanno aperto il reading delle poesie e dei pensieri dei dieci detenuti partecipanti al laboratorio teatrale e di scrittura creativa, c’è stato quello del professor Ettore Catalano, che dopo aver ricordato alcuni personaggi e carceri noti della letteratura italiana, come Cesare Beccaria e il suo “Dei delitti e delle pene” ( 1764), breve scritto contro la tortura e la pena di morte, Silvio Pellico, arrestato e incarcerato nello Spielberg di Brno che scrisse “Le mie prigioni” (1832), e Antonio Gramsci (arrestato nel 1926 dal regime fascista e che scrisse “Quaderni del carcere”), ha affermato che dietro ogni volto dei detenuti presenti in cappella “c’è una storia da indagare, da rispettare. Il teatro può servire a tutti, anche a noi che lo guardiamo, perché tante storie a noi interessano”. Catalano ha concluso leggendo quindi la bella poesia “Benvenuta, donna mia, benvenuta!” (1948) scritta da Nazim Hikmet e tratta da “Lettere dal carcere a Munevvèr” (prigione di Bursa, in Anatolia).

Poi il reading “Dentro/Fuori” ha avuto inizio e a parlare al cuore degli ospiti presenti in cappella sono state le poesie, i pensieri, le speranze e i sentimenti dei dieci partecipanti al laboratorio teatrale di Marcantonio Gallo: Francesco Barnaba, Oronzo Ciracì, Mauro Iaia, Lo Chaeikhmbacke, Memil Murrizzi, Prince Ogho Gho, Vitantonio Palmitessa, Ivan Pedone, Sergio Pentassuglia, Aronne Renzullo, accompagnati dal suono della chitarra classica di Luciano Gennari. Tante riflessioni importanti su ciò che si perde quando si perde la libertà, dalle piccole alle grandi cose, dalla semplice passeggiata, alle cene, al bere un po’ di vino, al mare, al sole, all’amore, al lavoro onesto.

Ma dagli scritti dei detenuti è emersa anche la voglia di non perdere la speranza che domani tutto possa cambiare, nonostante le difficoltà di una vita sottoposta, oggi, a misure restrittive. Con qualche istante di silenzio, utilizzato per affermare che è l’unico modo in cui riescono a riempire le loro giornate, i dieci partecipanti al laboratorio hanno concluso la lettura dei loro scritti. A concludere la manifestazione, gli interventi del commissario Ilaria Lomartire, che ha affermato che anche chi lavora in carcere dopo l’ascolto di quegli scritti sarebbe andato via un po’ diverso, e di Pietro Rossi, Garante regionale dei detenuti. Rossi ha messo in evidenza il fatto che “dove funziona bene il Garante c’è una pacificazione collettiva” e quanto sia importante dare una “spallata” al pregiudizio sociale.

L’evento è stato intervallato dalle arie cantate dai due soprani Marta Nigro (del coro lirico di Lecce e dell’associazione culturale Il Circolo delle Quinte di Salice Salentino) e Stefania Tommaso, che hanno magistralmente eseguito “Barcarolle”di Hoffman, l’“Ave Maria” della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni e “Habanera” tratta dalla Carmen di Georges Bizet. Ad accompagnare i soprani il pianista Antonio Simmini.

 

 

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