Licenziamenti dopo cambio di appalto: secondo giorno di protesta a Cerano
Centinaia di lavoratori dell'indotto della centrale Enel Federico II restano all'esterno dello stabilimento in segno di solidarietà con i dipendenti della ditta Wcs-consorzio Cogemain, che rischiano di restare a casa a partire dal 31 marzo
BRINDISI – Per il secondo giorno di fila, i lavoratori dell’indotto restano all’esterno della centrale Enel Federico II di Cerano, in solidarietà con 20 dipendenti della ditta Wcs-consorzio Cogemain che rischiano di restare a casa a seguito di un cambio di appalto. Anche nella mattinata odierna si è formata una fila di auto lungo il viale alberato che conduce allo stabilimento, dove stazionano centinaia di operai. Solo i turnisti hanno varcato la soglia di ingresso.
Nella giornata di ieri (27 marzo) non si sono registrate novità rilevanti sul fronte della trattative. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro urgente al prefetto e hanno sollecitato i dirigenti dell’Enel a un maggior interesse nei confronti dei lavoratori coinvolti in questa vicenda. A partire dal prossimo 21 marzo, l’appalto nel settore del lavaggio idrodinamico gestito adesso dalla Wcs passerà alla ditta Sea di Trepuzzi (Lecce).
Questa però ha dato la propria disponibilità a riassorbire solo otto delle 20 unità che prestavano servizio per la Wcs, mentre i responsabili della stessa Wcs hanno chiarito di poter riutilizzare in un cantiere esterno alla centrale solo una unità. La questione è stata già al centro di un tavolo convocato la scorsa settimana presso la sede di Confindustria Brindisi. I lavoratori sperano che qualcosa si sblocchi nelle prossime ore.