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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Presidiate le vie d'accesso al petrolchimico: auto in coda alla zona industriale

Secondo giorno consecutivo di sciopero generale al petrolchimico di Brindisi, dopo il fallimento dei tentativi di mediazione intrapresi dal prefetto per evitare il licenziamento di 14 lavoratori dell'indotto. Presidiate due rotatorie

BRINDISI - Secondo giorno consecutivo di sciopero generale al petrolchimico di Brindisi. Alle prime luci di oggi (22 maggio), dopo il fallimento dei tentativi di mediazione intrapresi dal prefetto per evitare il licenziamento di 14 lavoratori dell'indotto, la protesta è salita di intensità. I manifestanti hanno infatti iniziato a presidiare un paio di ritatorie situate in via Enrico Fermi, nella zona industriale: la prima all'altezza dell'incrocio con la strada per Pandi (quella in cui si trova l'impianto di Cdr), che conduce all'ingresso posteriore dello stabilimento, zona ex Polymer (da lì si accede anche a Enipower e alla litoranea Sud di Brindisi); la seconda è quella situata sulla direttrice che porta all'ingresso principale della centrale. 

VIDEOSERVIZIO

Protesta lavoratori strada per Pandi, petrolchimico-2

LA PREOCCUPAZIONE DEI SINDACATI

Sul posto si sono recate diverse pattuglie della polizia, fra Volanti, Digos e Reparto Mobile. Gli agenti della polizia municipale sono impegnati nella gestione della viabilità. Sulla strada per Pandi si è creata una grossa fila di auto ferme ai lati della carreggiata. Come preannunciato ieri dalle organizzazioni sindacali subito dopo il secondo di due incontri convocati in prefettura, lo sciopero andrà avanti fino a quando non si troverà una soluzione per gli ex lavoratori della Coemi, ditta alla quale sono subentrate altre due aziende, la Impes e la Ts Impianti, nel settore delle manutenzioni elettrostrumentali. 

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Le nuove imprese appaltatrici hanno datto la propria disponibilità a riassorbire, facendole lavorare nel medesimo appalto, solo 12 unità (otto la Ts Impianti, di cui sei a tempo determinato e due a tempo indeterminato; quattro la Impes), dei 27 dipendenti della Coemi. Sono 14 dunque (un lavoratore nel frattempo ha trovato altra sistemazione) i lavoratori in esubero. 

Il prefetto ha invitato Confindustria a valutare se c'è la possibilità di trovare un impiego agli operai fra le altre ditte dell'indotto, ma le organizzazioni sindacali ritengono poco praticabile questa strada. 

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