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Cronaca

Sei furti in due mesi alla Scandiuzzi

BRINDISI – I furti alla zona industriale di Brindisi non si fermano, dopo quello perpetrato qualche giorno fa nell'azienda “Leucci Costruzioni”, amministrata dal presidente della Confindustria locale, ieri sera a essere presa di mira dai ladri è stata la sede brindisina dell'azienda trevigiana “Scandiuzzi Costruzioni”, sita in via Enrico Fermi.

BRINDISI – I furti alla zona industriale di Brindisi non si fermano, dopo quello perpetrato qualche giorno fa nell'azienda “Leucci Costruzioni”, amministrata dal presidente della Confindustria locale, ieri sera a essere presa di mira dai ladri è stata la sede brindisina dell'azienda trevigiana “Scandiuzzi Costruzioni”, sita in via Enrico Fermi.

I malviventi si sono portati via cavi in rame, materiale ferroso e attrezzature altamente tecnologiche. Il danno si aggira intorno ai seimila euro ma il furto di ieri sera non è il primo che la Scandiuzzi, leader tecnologico nel campo degli impianti industriali e delle costruzioni metalliche, subisce. Dal 20 novembre di quest'anno l'azienda è stata depredata per ben sei volte, in totale i danni arrecati in soli due mesi ammontano a cinquantamila euro.

Nonostante gli ingressi dei capannoni e degli uffici siano dotati di porte blindate (proprio a causa dei numerosi furti) e la sede sia pattugliata dalle guardie giurate di un istituto di vigilanza privato, i malfattori sono riusciti a introdursi nei capannoni e impossessarsi di materiale in rame, ferroso e attrezzature. Sono entrati nell'azienda rompendo i vetri dei capannoni.

Un colpo da temerari e ben studiato: i ladri hanno raggiunto i finestrini (che si trovano ad un'altezza di almeno quattro metri) con una scala a pioli in ferro e una volta sul davanzale hanno portato la scala all'interno. Sono poi usciti dalla porta di ingresso. Intorno alle 21 di ieri sera una guardia giurata, quando stava per iniziare il servizio di piantonamento ha trovato un portone aperto e ha dato l'allarme. Sul posto si è precipitato il responsabile brindisino dell'azienda, l'ingegnere Nicola Parisi, che non ha potuto fare altro che constatare l'ennesimo furto, sporgere denuncia e protestare.

“Non se ne può più – ha dichiarato il manager che proprio oggi è in partenza per il Veneto per partecipare a una riunione aziendale   incentrata sulla produzione a Brindisi e sui fatti criminosi di cui la sede è vittima – sei furti dal 20 novembre scorso sono troppi. E il danno è ingente, le attrezzature che vengono rubate non si trovano facilmente sul mercato e prima di essere rimpiazzate deve passare tempo, questo provoca un rallentamento nella produzione che si aggiunge a tutte le conseguenze che sta portando la crisi economica di questo periodo”.

“Siamo a Brindisi dal 1998 – continua Parisi – avevamo 70 dipendenti e ora sono solo in venti, da parte dell'azienda c'è tutta la volontà di non fermare la produzione nel Brindisino ma questi episodi scoraggiano tutti i tentativi di un eventuale incremento di personale e produzione. Dobbiamo far fronte giornalmente a numerose spese e se a queste si aggiungono quelle relative ai danni subiti, il disagio economico aumenta a dismisura”.

Parisi chiede quello che tutti gli imprenditori della zona industriale di Brindisi chiedono ormai da tempo: maggiori controlli. “E' arrivato il momento che le istituzioni collaborino e prevedano un piano di controllo efficiente per la zona industriale. Per quello che ci riguarda non siamo, al momento, nel mirino della criminalità organizzata, non abbiamo mai ricevuto minacce o richieste estorsive”, dice Parisi.

“Però siamo bersaglio continuo di ladri professionisti che sanno come muoversi, che conoscono il territorio e che prima di agire studiano le abitudini di noi imprenditori. Le forze dell'ordine e le istituzioni politiche – conclude il direttore della Scandiuzzi a Brindisi - devono scendere in campo per tutelare chi a Brindisi ha tutta la volontà di investire”.

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