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Cronaca

Riciclaggio di denaro: dieci condanne e otto assoluzioni

Si è concluso il processo di primo grado scarurito dall'operazione Fast. La pena pià alta (12 anni e 8 mesi) inflitta all'ostunese Albino Prudentino

OSTUNI – Si è concluso con 10 condanne e otto assoluzioni il processo di primo grado scaturito dall’operazione “Fast”, inchiesta della Dda di Lecce e della Procura di Brindisi che nel marzo 2013 portò all’esecuzione di 19 ordinanze di custodia cautelare da parte del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Brindisi. Furono contestate a vario titolo le accuse di riciclaggio e trasferimento all’estero di ingenti capitali, impiego di denaro di illecita provenienza, bancarotta fraudolenta, emissioni di fatture per operazioni inesistenti, oltre che di favoreggiamento di attività malavitose condotte da esponenti della Sacra Corona Unita. Secondo quanto accertato attraverso la Fast, società che si occupava della distribuzione di macchinette videopoker, venivano “ripuliti” soldi sporchi. La sentenza è stata emessa nella giornata di ieri (giovedì 25 novembre), dal collegio giudicante del tribunale di Brindisi presieduto da Angelo Zizzari (a latere Adriana Almiento e Anna Guidone). L’accusa è stata sostenuta dal pm Alberto Santacatterina.

Condanne 

La pena più pesante è stata inflitta all’ostunese Albino Prudentino, in passato volto noto del contrabbando di sigarette, condannato a 12 anni e 8 mesi di reclusione. Queste le altre condanne: Marina Galizia (Ostuni), 9 anni e 6 mesi; Giuseppe Palma (Ostuni), 6 anni e 6 mesi; Angelo Prudentino (Ostuni), 8 anni; Benedetto Prudentino (Ostuni, nato nel luglio 1973), 4 anni e 6 mesi; Benedetto Prudentino (Ostuni, nato nel dicembre 1973), 6 anni e 6 mesi; Maurizio Prudentino (Ostuni), 7 anni; Apollonia Grazia Raspante (Ostuni), 7 anni e 6 mesi; Antonio Sannelli (Martina Franca), 7 anni e 6 mesi; Nicola Venerito (Francavilla Fontana), 4 anni. 

E’ stata inoltre disposta la confisca di denaro beni e altre utilità per un ammontare complessivo di circa 2 milioni, oltre alla confisca di quote societarie, compendi aziendali e di un appartamento.

Assoluzioni

Sono stati assolti: Angelo Antonio Caliandro (Martina Franca), Bonaventura Cucci (Ostuni), Elia Cataldo (Martina Franca), Donato Nigro (San Michele Salentino), Francesco Carlo Rodio (Ostuni), Giovanna Trisciuzzi (Fasano), Angelo Calò (Ostuni), Domenico Venerito (Ostuni). 

Assolti dunque da tutte le accuse Angelo Caliandro e Donato Nigro, già soci e amministratori della Scommettendo srl, nei confronti dei quali lo stesso pm aveva chiesto l’assoluzione. Riportiamo di seguito una dichiarazione di Donato Nigro: “Un procedimento che ha segnato la mia vita imprenditoriale ma che fortunatamente non mi ha abbattuto, conscio del fatto che la verità sarebbe emersa, ho deciso di andare avanti con un grande peso sulle spalle ma comunque sempre fiducioso nel lavoro della magistratura, che come speravo si è dimostrato puntiglioso e preciso.  La mia più grande soddisfazione risiede nel fatto che sia stato il Pm a chiedere l'assoluzione riconoscendo la mia estraneità ai fatti e sollevando finalmente quell'ingombrate peso sostenuto per anni.  Di basilare importanza è stato inoltre il prezioso lavoro dei miei legali, avvocati Massimo Murra e Agnese Guido, e dei tecnici, professor Giuseppe Tinelli e avvocato Maurizio De Lorenzi, che mi hanno assistito con grandissima professionalità e a cui rivolgo i miei più sentiti ringraziamenti”. 

Parole di ringraziamento nei confronti dei propri avvocati vengono espressi anche da Bonaventura Cucci, che dichiara: “Si è finalmente conclusa, dopo quasi dieci anni, una tormentata vicenda giudiziaria che, mio malgrado, mi ha visto coinvolto pur nella mia più totale estraneità ai fatti. Il Tribunale di Brindisi mi ha assolto con la più ampia formula liberatoria decretando l’insussistenza dei fatti che mi venivano contestati. Desidero esprimere il mio più vivo ringraziamento ai mie avvocati, Gianluca D’Oria e Maurizio Sansone, che con tenacia, ammirabile competenza e professionalità hanno permesso di accertare la mia assoluta innocenza”.
 

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