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Cronaca

Senza aiuti e una risonanza tra 10 mesi

BRINDISI – C’è un caso ancora aperto nella vicenda della Morvillo Falcone: quello di Anna Canoci, 18 anni, diplomatasi nel luglio scorso, sulla soglia della perdita totale dell’udito. E’ lei, probabilmente, la ferita più grave dopo Veronica Capodieci: l’onda d’urto l’ha privata della funzionalità totale dell’orecchio destro, mentre quella dell’orecchio sinistro è scesa del 70 per cento. Ma Anna Canoci combatte ancora la sua battaglia senza sostegni: la Asl di Brindisi le ha fissato per il mese di giugno 2013 la risonanza magnetica richiesta dagli specialisti di Pisa che la seguono. Le protesi necessarie per strapparla al silenzio costano settemila euro, ma lei ha ricevuto ad oggi solo 2mila euro messi a disposizione dal Comune di Brindisi e il piccolo risarcimento dell’assicurazione della scuola.

BRINDISI – C’è un caso ancora aperto nella vicenda della Morvillo Falcone: quello di Anna Canoci, 18 anni, diplomatasi nel luglio scorso, sulla soglia della perdita totale dell’udito. E’ lei, probabilmente, la ferita più grave dopo Veronica Capodieci: l’onda d’urto l’ha privata della funzionalità totale dell’orecchio destro, mentre quella dell’orecchio sinistro è scesa del 70 per cento. Ma Anna Canoci combatte ancora la sua battaglia senza sostegni: la Asl di Brindisi le ha fissato per il mese di giugno 2013 la risonanza magnetica richiesta dagli specialisti di Pisa che la seguono. Le protesi necessarie per strapparla al silenzio costano settemila euro, ma lei ha ricevuto ad oggi solo 2mila euro messi a disposizione dal Comune di Brindisi e il piccolo risarcimento dell’assicurazione della scuola.

La denuncia, forte, arriva nuovamente dall’avvocato di Anna Canoci, Gianvito Lillo. “Gli specialisti di Pisa non volevano crederci, quando hanno saputo che il referto della risonanza magnetica da essi richiesto non sarà disponibile prima di dieci mesi. Il caso di Anna è urgente e serio. Si sta valutando la possibilità di un intervento delicatissimo, ma intanto sono necessarie sia la risonanza con mezzo di contrasto che l’applicazione delle protesi per valutare ulteriormente la situazione e stabilire i benefici dei supporti prescritti”.

Ma Anna  sembra dimenticata da tutti. In verità, la Regione Puglia, che ha stanziato immediatamente 200mila euro per le cure alle studentesse di Mesagne e un sostegno alla famiglia della vittima, Melissa Bassi, non appena venuta a conoscenza dell’esistenza di altri giovani colpiti dall’esplosione aveva chiesto, attraverso l’assessore alla Protezione civile, Fabiano Amati, l’elenco delle parti lese ai magistrati inquirenti, per coprire tutte le necessità. Ma la richiesta è stata erroneamente inoltrata alla procura di Brindisi, mentre quella competente al momento è la Direzione distrettuale antimafia di Lecce. Amati ha provveduto a rettificare l’inoltro della richiesta nei giorni scorsi.

Intanto l’avvocato Lillo scrive in un suo comunicato: “Sono purtroppo e mio malgrado costretto a tornare a sollecitare l'attenzione di tutti sul caso di Anna Canoci, vittima dell'attentato alla scuola Francesca Laura Morvillo Falcone del 19 maggio u.s. Evidentemente, visti gli esiti, nel precedente comunicato del 19 luglio u.s. non è stato compreso il gravissimo danno fisico e psichico che la stessa ha subito, in occasione di quel drammatico evento. Grazie ad un modesto aiuto economico di duemila euro ricevuto dal Comune di Brindisi, Anna, la settimana scorsa, accompagnata dalla mamma, si è recata a Pisa, dove è stata visitata da una equipe di un Centro Clinico Universitario altamente specializzato per i problemi all'udito di cui soffre”, fa sapere l’avvocato della studentessa di Tuturano..

“Purtroppo il responso dei medici è stato poco lusinghiero, infatti Anna dovrà sottoporsi ad ulteriori visite e controlli, ma soprattutto dovrà munirsi di due protesi costosissime che chiaramente la sua famiglia non è in grado di acquistare. Anna necessita anche di una risonanza magnetica con mezzo di contrasto, che purtroppo, per quanto comunicato ieri dal Servizo Sanitario Locale, potrà essere fatto solo nel mese di giugno 2013. Anna e la sua famiglia – annuncia l’avvocato Gianvito Lillo - sono sempre più soli nell'affrontare questa drammatica situazione ed oggi hanno deciso di scrivere al Presidente del Consiglio dei Ministri e di nuovo al Presidente della Regione Puglia al Sindaco di Brindisi nonché al Presidente dell'Amministrazione della Provincia di Brindisi e al Dirigente scolastico della scuola Morvillo-Falcone per chiedere ancora aiuto alle Istituzioni”.

“Anna ha un sogno nel cassetto, iscriversi all'Università del Salento, corso di laurea in Servizi sociali, ma oggi, senza un concreto aiuto ciò non è possibile, perchè il suo udito, irrimediabilmente distrutto dall'attentato, non le consentirebbe neppure di partecipare alle lezioni senza l'ausilio delle protesi acustiche che non può permettersi. A dire dei medici il tempo è il peggior nemico in questi casi perciò si deve intervenire con assoluta urgenza”, avverte Lillo.

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