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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sequestrato allo sbarco e respinto carico di 24 tonnellate di cozze

Controlli di Capitaneria, Dogane, Finanza e Asl. I mitili trasportati su un Tir bulgaro non erano tracciabili

BRINDISI - Un ingente quantitativo di mitili, ben 24 tonnellate., è stato sottoposto a sequestro stamani nel porto di Brindisi nel corso di un servizio condotto al terminal traghetti di Costa Morena - Punta delle Terrare da militari della Capitaneria di Porto, assieme a personale dell’Agenzia delle Dogane, militari del gruppo della Guardia di Finanza e personale del Servizio Veterinario della Asl di Brindisi “Siav B”.

Sequestro 24 tonnellate di cozze nel porto di Brindisi-2Il carico era a bordo di un Tir refrigerato appartente ad una società con sede in Bulgaria, che dalla documentazione risulta il soggetto che ha spedito la partita di mitili, mentre il conducente dell'automezzo era un cittadino greco, che è stato colpito da una sanzione amministrativba di 4500 euro per carenza della documentazione obbligatoria, mentre il prodotto ittico, ancora vivo e vitale, veniva come già detto sequestrato e respinto per motivi sanitari.

Sequestro 24 tonnellate di cozze nel porto di Brindisi (4)-2Il Tir dunque è stato sigillato e dovrà riportarsi indietro le 24 tonnette di prodotto. Infatti, nel corso di una accurata ispezione del carico allo sbarco del camion bulgaro da un traghetto appena giunto da Igoumenitsa, il personale preposto al controllo si è reso subito conto dell'incongruenza tra il quantitativo di mitili denunciato nelle bolle di accompagnamento, e quello stimato dagli operatori presente nel trailer refrigerato del Tir. Si è passati dunque alla pesatura del carico, che è risultato di molto superiore a quanto riportato nella documentazione.

In altre parole, la provenienza di gran parte dei mitili non era tracciabile, come richiesto dalle norme igienico-sanitarie che regolamentano l'importazione degli alimenti. Il comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi, Giovanni Canu, evidenzia che "l’articolata attività operata nella circostanza, in perfetta sinergia tra pubbliche amministrazioni, rientra nell’ambito del più ampio controllo sulla filiera della pesca, col duplice scopo di salvaguardare la conservazione delle specie ittiche e di tutelare il consumatore finale tramite la connessa tracciabilità dei prodotti destinati al consumo umano".

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