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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sequestrato il deposito di Cannone

BRINDISI – E’ finita sotto sequestro ieri da parte dei carabinieri del Noe di Lecce un’area di 45mila metri quadrati (quattro ettari e mezzo) nell’autoparco di demolizione e deposito giudiziario dell’impresa Cannone. I reati ipotizzati dagli investigatori del Nucleo di tutela ambientale dell’Arma sono gravi: gestione illecita di rifiuti speciali e pericolosi, ed esercizio di discarica abusiva. Ne dovrà rispondere il legale rappresentante della società che è stato denunciato alla procura della Repubblica di Brindisi. Il valore del complesso sotto sequestro, che è quello del deposito giudiziario – fonte di notevoli entrate per i gestori - si aggira attorno a due milioni di euro.

BRINDISI – E’ finita sotto sequestro ieri da parte dei carabinieri del Noe di Lecce un’area di 45mila metri quadrati (quattro ettari e mezzo) nell’autoparco di demolizione e deposito giudiziario dell’impresa Cannone. I reati ipotizzati dagli investigatori del Nucleo di tutela ambientale dell’Arma sono gravi: gestione illecita di rifiuti speciali e pericolosi, ed esercizio di discarica abusiva. Ne dovrà rispondere il legale rappresentante della società che è stato denunciato alla procura della Repubblica di Brindisi. Il valore del complesso sotto sequestro, che è quello del deposito giudiziario – fonte di notevoli entrate per i gestori - si aggira attorno a due milioni di euro.

E’ sorprendente, per alcuni versi, la situazione in cui l’area versava pur nella consapevolezza, da parte della società interessata, del fatto che i parchi di demolizione e i depositi giudiziari di veicoli, natanti e altri beni mobili come moto, caravan, roulotte, macchine agricole e altro, sono soggetti a visite di routine da parte degli enti preposti alla vigilanza sul rispetto delle norme ambientali. Ora il sito dovrà essere passato al setaccio anche dalla Asl, dall’Arpa, dal Comune e dalla Provincia per le ispezioni e gli accertamenti, nonché i provvedimenti di competenza, che includono la sospensione o la revoca delle autorizzazioni.

Sul posto i carabinieri del Noe di Lecce, al comando del capitano Nicola Candido, hanno trovato vaste estensioni di rifiuti speciali e pericolosi stoccati senza autorizzazione e sulla nuda terra: batterie esauste di automezzi, pneumatici, parti di motori e carrozzerie, cavi, veicoli consegnati per la demolizione, demoliti e mai bonificati a centinaia, che sono considerati a tutti gli effetti di legge rifiuti speciali. Inoltre, date le modalità di stoccaggio che erano in molti casi precarie tanto da ostruire la circolazione degli addetti all’interno del deposito, i carabinieri hanno rilevato anche rischi per la sicurezza sul lavoro degli stessi.

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