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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Oria

Rifiuti pericolosi all'esterno dell'officina: scatto il sequestro, denunciato il titolare

Pneumatici fuori uso, bidoni ricolmi di olio per auto e altri scarti di lavorazione dei veicoli scoperti dai carabinieri forestali

ORIA - Fra pneumatici fuori uso e bidoni ricolmi di olio per auto, un campionario di rifiuti, anche pericolosi, provenienti dalla lavorazione dei veicoli è stato rinvenuto nel terreno di pertinenza di un’officina di Oria. Il sito è stato posto sotto sequestro. Il titolare, un 46enne, è stato denunciato per reati ambientali. L’attività è stata svolta dai carabinieri forestali della stazione di Ceglie Messapica nell’ambito dei controlli pianificati presso gli esercizi di autoriparazione. 

I militari hanno riscontrato che all’esterno del capannone venivano accatastati ed abbandonati rifiuti di ogni tipo, rivenienti dall’ attività di riparazione: una cisterna contenente olio lubrificante esausto, che dalla stessa percolava sul suolo, pneumatici fuori uso, nonché, su un’ area pavimentata in cemento e con muri perimetrali in conci di tufo, altri 4 fusti metallici contenenti olio per una capienza di 200 litri, un bidone ricolmo di filtri di olio per auto, dischi di freni, batterie esauste, ammortizzatori e rifiuti ferrosi vari. Anche qui, si è evidenziata una percolazione di liquido oleaginoso nerastro attraverso le fenditure la muratura, per infiltrarsi quindi nel terreno agricolo adiacente.

I carabinieri Forestali, davanti a tale situazione di degrado ambientale, hanno proceduto immediatamente e di iniziativa a sottoporre a sequestro preventivo penale sia il terreno nudo, sia il locale murato, con tutto il loro carico di rifiuti. Il titolare dell’officina dovrà rispondere del reato di gestione non autorizzata di rifiuti speciali anche pericolosi. Trattandosi di rifiuti in parte pericolosi, il trasgressore non potrà beneficiare del regime di favore introdotto dalla Legge n. 68 del 2015, bensì, in caso di condanna, sarà soggetto alla pena dell’ arresto da sei mesi a due anni e dell’ ammenda da 2.600 a 26.000 euro, oltre che al pagamento di una sanzione amministrativa da 2.600 a 15.000 euro per omessa compilazione del registro di carico e scarico dei rifiuti (art. 258, comma 1, del Testo Unico Ambientale), e naturalmente alla bonifica della zona di accumulo con smaltimento regolare dei materiali ed eventuale risanamento dei terreni inquinati.

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