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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ripassando il nostro dialetto, che in famiglia si parla sempre meno

Una serata all’insegna del nostro dialetto e dei dialetti del Salento settentrionale, tra poesia vernacolare brindisina e ricerca storica, quella svoltasi martedì nella Sala conferenze di Palazzo Nervegna

BRINDISI - Una serata all’insegna del nostro dialetto e dei dialetti del Salento settentrionale, tra poesia vernacolare brindisina e ricerca storica, quella svoltasi martedì nella Sala conferenze di Palazzo Nervegna. Di “Nuove ricerche sui dialetti dell’area brindisina” si è parlato, infatti, nel corso del XXXVI Colloquio di studi e ricerca storica promosso dalla Società di Storia patria per la Puglia - Brindisi. La serata culturale, patrocinata dall’amministrazione comunale, ha visto la partecipazione del professor Tommaso Urgese, che ha relazionato sui dialetti dell’area brindisina e dell’avvocato Ennio Masiello, che ha offerto le sue riflessioni sul vernacolo brindisino. I lavori, introdotti e coordinati dal professor Antonio Mario Caputo, sono stati intervallati dalla recitazione di alcune note poesie dialettali scritte da Masiello.

Da sinistra, Giacomo Carito e Giancarlo Cafiero-2Nel nostro dialetto, come ricordato dal presidente della sezione di Brindisi della Società di storia patria per la Puglia, Giacomo Carito, si riflettono gli esiti dei dialetti neo latini della Puglia centro-settentrionale e quelli del Basso Salento. “C’è una specificità che è molto forte e accentuata del nostro dialetto, che fa parte di una famiglia che va dall’Adriatico sino allo Ionio, cioè da Brindisi a Manduria”, spiega Carito, che di seguito ha ricordato i molti appuntamenti nei quali sono state presentate le ricerche dei giovani soci ricercatori. (Nella foto, Carito e Cafiero)

“E questo vuol dire che c’è una nuova generazione che si sta affacciando agli studi storici con rigore e serietà”, afferma Carito.  Il direttore del Centro studi per la storia dell’Arcidiocesi di Brindisi - Ostuni ha quindi ricordato la nascita della sezione brindisina della Società di storia patria per la Puglia , istituita con Decreto Ministeriale del 27 settembre 1935, che quest’anno compie ottant’anni e nella quale confluirono quelli che erano i componenti della Brigata Amatori Storia e Arte - Brindisi.

L'introduzione di Antonio Caputo-2“Parlare di dialetto in questi nostri giorni sta diventando sempre più complicato”, afferma il professor Caputo che dopo aver parlato del fenomeno della sottovalutazione del dialetto e della spiegazione storica che il sociologo dà di tale manifestazione ha evidenziato come l’incipiente globalizzazione ci stia facendo perdere, giorno dopo giorno, l’esatta dimensione della nostra vita, ormai sopraffatta da un generale appiattimento. “Da ciò ne deriva che soprattutto stiamo disperdendo il nostro idioma, il dialetto, che prima era un modo di pensare e che successivamente diventava linguaggio”. Il professore ha fatto quindi notare come oggi invece si sia all’opposto. Caputo ha quindi concluso la sua introduzione con i dati di una ricerca Istat del 2012 secondo cui oltre la metà delle persone tra i 18 e i 74 anni in famiglia parla in prevalenza l’italiano. (Nella foto, Antonio Caputo)

Il professor Tommaso Urgese-2Il professor Tommaso Urgese, (il cui ultimo libro “Ricerca sul lessico dei dialetti del Salento settentrionale” è stato presentato nel corso della serata) ha quindi parlato del lessico salentino, mettendo a confronto due dizionari importanti: il Vocabolario dei dialetti salentini del filologo e linguista tedesco Gerhard Rohlfs e il Dizionario dialettale del Salento di Giovan Battista Mancarella mostrando esempi di come alcuni lemmi vengano trattati nelle due opere ed evidenziando quelli mancanti. Urgese ha quindi concluso il suo intervento analizzando il vocabolo Curvieddu.  Il libro del professore vanta la presentazione del professor Franco Fanciullo, direttore della rivista L’Italia dialettale. (Nella foto, Tommaso Urgese)

Ennio Masiello-2Dopo la dettagliata analisi di Urgese, le considerazioni dell’avvocato Masiello sul dialetto brindisino. Masiello ha fatto riferimento alle origini del nostro dialetto e alle diverse dominazioni che influirono su di esso. A recitare con grande simpatia alcune delle bellissime poesie scritte dall’avvocato brindisino, come Cati piru ca ti mangiu, Viva lu vinu, Li vicchiarieddi, Piccatu ca.. o ‘Ncera na vota …Brindisi, sono stati l’antiquario Giancarlo Cafiero, proprietario della Valigia delle Indie di via Tarantini, nel centro di Brindisi, e la poetessa Teresa Guadalupi. (Nella foto, Ennio Masiello, sotto Teresa Guadalupi e il pubblico dell'incontro)

L'interpretazione di Teresa Guadalupi-2

Il pubblico-5-9

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