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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Settimana-chiave per la sorte dei marò

KOLLAM - Sarà una settimana decisiva quella che si apre domani in India per la sorte dei due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ma qualcuno tenta di tenere bloccata la composizione del problema per qualche tempo. Ci sono prove concrete, ad esempio, di un lavoro svolto dai legali delle famiglie dei pescatori deceduti, Valentine Jelastine e Ajesh Pink, di contattare la delegazione italiana affinchè sviluppi una mediazione con l'armatore della Enrica Leixe per comporre la causa civile, che rischia di durare anni.

KOLLAM - Sarà una settimana decisiva quella che si apre domani in India per la sorte dei due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ma qualcuno tenta di tenere bloccata la composizione del problema per qualche tempo. Ci sono prove concrete, ad esempio, di un lavoro svolto dai legali delle famiglie dei pescatori deceduti, Valentine Jelastine e Ajesh Pink, di contattare la delegazione italiana affinchè sviluppi una mediazione con l'armatore della Enrica Leixe per comporre la causa civile, che rischia di durare anni.

Comunque l'agenda dei primi giorni della settimana è fitta di appuntamenti, con la continuazione della perizia tecnico-scientifica sulle armi che si sta svolgendo nell'Istituto scientifico della polizia del Kerala. Un lavoro che potrebbe finire nella giornata di lunedì o al massimo martedì. Ma il momento centrale è quello delle 15 locali di domani nel tribunale di Kollam. I due marò infatti lasceranno la loro residenza cittadina (il Police Club) e si presenteranno al giudice che, al termine delle due settimane di custodia preventiva, potrebbe anche disporne la carcerazione.

Ipotesi già valutata dalla delegazione italiana che ha presentato un'istanza affinchè la restrizione della loro libertà possa avere caratteristiche simili a quelle delle guest house della polizia. Infine martedì i legali dei marò torneranno nell'Alta Corte del Kerala per continuare il dibattito sui temi della giurisdizione e delle acque internazionali. La parola questa volta passerà alla procura che difende la tesi della competenza indiana.

La sensazione è che se il giudice P.S. Gopinathan, che ha in carico la causa, si convincesse della bontà delle ragioni italiane dopo assicurazioni sul processo aperto in Italia contro i due marò (rischiano 21 anni), ci sarebbero concrete speranze di far rimarginare in tempi rapidi la ferita che questa vicenda ha creato nelle relazioni italo-indiane.

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