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Sabato, 20 Aprile 2024
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La torcia si riaccende, Rossi: "Da ridiscutere la presenza del petrolchimico"

Poco prima di mezzanotte l'avvio della sfiammata. Spavento lungo la costa: "Numerose persone uscite da casa, sembra un terremoto". Il sindaco tuona: "Insopportabili situazioni che pongono a repentaglio la salute dei brindisini"

BRINDISI - Un impressionante bagliore ha illuminato l'orizzonte. La torcia del petrolchimico, la solita di Punta di Torre Cavallo, si è accesa poco prima di mezzanotte. L'alta sfiammata è stata avvistata nel raggio di decine di chilometri, fino alle marine a sud del capoluogo. Un lettore residente lungo la fascia costiera riferisce di numerose persone uscite da casa, svegliate da "forti tremolii e rumori cupi". "Sembra un terremoto", riferisce il cittadino.

Video: la sfiammata vista dalla città 

Torcia petrolchimico 18 agosto 2021 2-2-2

Non vi sono comunicazioni su cosa abbia provocato la sfiammata. Va ricordato che solitamente la torcia di Eni Versalis si attiva come meccanismo di sicurezza in occasione dei blocchi dell'impianto di cracking. Fra i mesi di giugno e luglio lo stabilimento ha osservato una fermata generale durante la quale sono stati effettuati lavori di manutenzione straordinaria, accompagnati da frequenti accensioni della torcia. 

Sfiammata torcia Versalis 18 agosto 2021-2

Quello delle sfiammate è un annoso problema che nel maggio 2020, a seguito di uno sforamento delle emissioni di toluene e benzene, spinse il sindaco Riccardo Rossi a emettere un’ordinanza di chiusura dell’impianto, che si protrasse per alcuni giorni. Un nuovo fronte fra l’amministrazione comunale e Versalis si è aperto lo scorso maggio, quando l’ente sporse ricorso al Tar contro il decreto di concessione dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) firmata dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Fra i nodi da sciogliere vi è quello riguardante un più rigido controllo delle emissioni, attraverso la realizzazione di una rete di centraline controllate direttamente dall’Arpa, all’interno del petrolchimico. 

La reazione del sindaco 

Si tratta di una questione più volte sollevata dallo stesso primo cittadino, che attacca nuovamente Eni Versalis attraverso un duro post pubblicato sul suo profilo. “Si è superato - scrive Rossi - ogni limite. La città di Brindisi e i suoi cittadini non possono più sopportare tali situazioni che pongono a repentaglio la salute e l'immagine della città. Dapprima le manutenzioni straordinarie che dovevano chiudersi a luglio, invece ripetutamente la torcia torna a sfiammare, visibile a decine di chilometri di distanza”. “La presenza dello stabilimento - prosegue Rossi - va posta a questo punto in discussione con il gruppo Eni e con il Governo. Non siamo figli di un Dio minore, non possiamo essere condannati per il lavoro a subire tutto ciò, in una città che ha diritto a vivere. Da Domani le spiegazioni non sono più sufficienti, dopo il carbone occorre pensare al futuro senza torce”. 

Pd: "Si discuta di riconversione"

"L’ennesima sfiammata della torcia all’interno del Petrolchimico  - si legge in una nota del Pd di Brindisi - continua a destare preoccupazione. Le circostanze dell’accensione del dispositivo di sicurezza non si conoscono e per questo attendiamo spiegazioni ufficiali da parte della società Versalis Eni Group e le risultanze dei rilievi sulla qualità dell’aria di Arpa Puglia . Siamo convinti che non sia più rinviabile una seria discussione con tutti gli attori in campo, istituzionali e non solo, che ponga al centro la riconversione della produzione mediante investimenti in tecnologie eco-compatibili e sostenibili così come sono previsti in altri stabilimenti simili in Italia. È innegabile che le condizioni politiche e le risorse, con il programma Green Deal europeo e il piano nazionale di ripresa e resilienza, ci siano tutte. Crediamo che un piano di investimenti per una riconversione produttiva in chimica verde garantirà anche il futuro lavorativo, prioritario come la tutela dell’ambiente, dello stabilimento poiché la produzione basata su derivati del petrolio avrà fine o comunque non sarà più conveniente in termini economici.  Su questa sfida, anche culturale, sempre più urgente ci auguriamo una concreta e lungimirante disponibilità dell’azienda ed una ampia coesione tra le forze politiche e sociali della città perché l’obiettivo della transizione ecologica sia vissuto da protagonisti anche a Brindisi".

Brindisi bene comune: "Tempo di chiudere la stagione delle torce"

"Le manutenzioni preventivamente comunicate dall'azienda  - si legge in una nota di Brindisi Bene Comune - sono finite da tempo ma questi episodi intollerabili continuano a verificarsi con una ciclicità che non può più essere sopportata. Siamo con il Sindaco Riccardo Rossi in questa battaglia per il futuro della città e per la salute dei suoi abitanti: la presenza dello stabilimento va posta in discussione con il gruppo Eni e con il Governo. Quello del lavoro è un ricatto che ha tenuto sotto scacco la città per tanto troppo tempo e con tanti troppi morti in quasi tutte le famiglie. Brindisi vuole vivere. Dopo aver chiuso la stagione del carbone è tempo ormai di chiudere anche quella delle torce e dei veleni.

Cisal Chimici: "Finto perbenismo ambientalista"

Il sindacato Cisal Chimici, attraverso una nota a firma del segretario provincial, Massimo Pagliara, e dell’Rsu/Rls Versalis, Mavroidis Genoino, parla di un “Petrolchimico Ancora vittima designata di un finto perbenismo smbientalista”. “In merito all' interessamento della torcia elevata nel petrolchimico di Brindisi occorso nelle ore precedenti – si legge nel comunicato - Cisal Chimici, sin da stamane, ha immediatamente interlocuito con i vertici aziendali per meglio apprendere le dinamiche alla base degli eventi. Secondo prassi nelle migliori relazioni industriali, i dirigenti ed i tecnici Versalis hanno prontamente chiarito quanto accaduto dopo averne già dato contezza ai rappresentanti dei lavoratori interni per la sicurezza e, soprattutto, agli enti esterni come da protocollo”.

“La nostra organizzazione, pur ritenendo adeguate le ragioni che riconducono i fatti al regolare percorso di riavviamento degli impianti ed in particolare ad un transitorio sulla sezione splitter etilene, ed in attesa di ulteriori confronti che ci illustri  definitivamente quanto concluso con la mastontica Fermata generale ritiene   non meno importante, ed ancora una volta,  ringraziare le maestranze impegnate all' interno del polo, vittime di una continua strumentalizzazione  del solito finto perbenismo ambientalista e dalle facili speculazioni di una certa maldestra politica”. 
 

Articolo aggiornato alle ore 13: 45 del 18 agosto  (nota Cisal Chimici)


 

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