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Cronaca

Shuttle da rivedere: sì della Regione. Il ministro: “Penale da due milioni e mezzo”

Il sindaco Rossi testimone dello scontro tra Emiliano e Lezzi su Tap. Lui: “Maleducata”. Lei: “Presuntuoso”

BRINDISI – La Regione Puglia viaggia sulla stessa linea del Comune di Brindisi rispetto allo shuttle: il progetto va rivisto e corretto per consentire il collegamento su binari e non più su gomma con l’aeroporto, ma se Michele Emiliano ha detto sì alla richiesta del sindaco Riccardo Rossi, dal ministro per il Sud Barbara Lezzi è arrivato un “nì”, tenuto conto del possibile rischio legato al pagamento di una penale da due milioni e mezzo di euro alla ditta che risulta vincitrice dell’appalto per la progettazione esecutiva. Bando di gara indetto dall’Amministrazione quando la guida era (sempre) Pd, con voce Mimmo Consales.

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L’incontro e lo scontro

La situazione sembrava chiara. Strette di mano a beneficio dei giornalisti e invece è stata lite tra Emiliano e Lezzi, con Rossi testimone involontario di uno scontro istituzionale sulla questione Tap con annesso approdo, una volta chiuso il confronto sullo shuttle e sul raccordo ferroviario. Emiliano che arriva ad apostrofare il ministro come maleducata, e Lezzi che risponde accusandolo di presunzione.

Tutto a favore di telecamere, con eco social perché il filmato del battibecco è finito su Youtube.  L’altro testimone è stato l’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Giannini. Colpa del gasdotto della società Tap, si dirà. Casus belli, in effetti. Tra un anno, progetto alla mano, l’approdo sarà ultimato sulle spiagge di Melendugno. Cosa che a Emiliano non piace affatto, tanto è vero che più volte ha provato a proporre uno spostamento, pensando al territorio di Brindisi. Ipotesi bocciata sul nascere dallo stesso Rossi, nel corso della campagna elettorale e ripetuta a seguire.

Lo spostamento a Brindisi non è stato oggetto della discussione. La questione è rimasta in ombra, mentre Emiliano e Lezzi se le sono dette di tutti i colori rinfacciandosi il lavoro fatto o non fatto da Regione e Governo nazionale. Con un riferimento alla posizione del Movimento CinqueStelle, perché i grillini si sono sempre detti contrari all’opera, mentre una volta al Governo avrebbero frenato evidenziando l’esistenza di accordi internazionali tali da impedire il no a Tap. Lo stesso ministro per il Sud è stata contestata da alcuni attivisti No Tap nei giorni scorsi a Lecce, nel corso di un incontro che si è tenuto all’università sul precariato.

La rotta-Brindisi e quella definitiva del Tap

Emiliano ha chiamato in  causa Alessandro Di Battista chiedendo un confronto. “E’ stata una bella sceneggiata quella del presidente Emiliano: si riferisce a  Di Battista che non solo è a migliaia di chilometri da qui ma, non fa neanche parte del governo”, ha detto il ministro per il Sud. “Ho letto che Emiliano ha detto che non c’è nulla da fare per Tap ma io questo non l’ho mai detto. Abbiamo sempre sostenuto che Tap non è un’opera strategica per il nostro Paese. Molte questioni ambientali sono collegate anche alla cabina di depressurizzazione e noi abbiamo detto no anche ad altri approdi”.

“Siamo al governo da solo un mese e mezzo e quest’opera è vincolata da un trattato internazionale e per favore non giochiamo con la semantica perché un accordo intergovernativo ratificato a maggioranza in Parlamento, è una questione complessa da affrontare. Non è una barzelletta, né una chiacchiera, né un post su Facebook. Quello che a noi interessa è non arrecare danni al territorio e a Melendugno”. Per Emiliano le parole del ministro sono state espressione di  “offesa alla Regione Puglia”.

Il percorso dello shuttle-3

Lo shuttle

Pensare che era stato Rossi a invitare il ministro a Bari nell’ufficio di presidente di Emiliano per parlare dello shuttle e di una modifica con richiesta di stornare fondi.

Il Comune di Brindisi, con la nuova Amministrazione di centrosinistra, si è detta contraria al trasporto su gomma posto alla base del progetto dello shuttle, ereditato dalla versione precedente del Partito democratico, con disponibilità di 40 milioni di euro. Più efficiente il progetto su ferro, vale a dire il raccordo ferroviario per il quale sono necessari fondi per 80 milioni di euro per collegare aeroporto di Brindisi, stazione della città e stazioni di Lecce e Taranto. Con ripercussioni positive sullo scalo areo del Grande Salento. Con delibera Cipe il 28 febbraio scorso per il raccordo sono stati riconosciuti 60 milioni. Ne servirebbero, quindi, venti in più che l’Amministrazione Rossi vorrebbe prelevare dal progetto dello shuttle.

Il rischio penali

Il punto è che quella gara è stata aggiudicata in via definitiva, dopo una serie di ricorsi ai giudici amministrativi, in favore della società Doronzo Infrastrutture di Barletta. Il che vuol dire che la stessa società potrebbe invocare il pagamento di penali, nel caso in cui il Comune dovesse fare un passo indietro in nome del collegamento via ferrovia.

Il rischio è stato evidenziato dal Ministro, secondo il quale – stando a quanto previsto nello stesso contratto – l’importo sarebbe pari a due milioni e mezzo di euro. Somma che dovrebbe pagare il Comune di Brindisi. Per questo motivo, Lezzi ha  chiesto che tutta la documentazione progettuale e legale sia inviata ai Ministeri di riferimento.

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