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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Shuttle a Brindisi, tutto da rifare: il Comune annulla l’aggiudicazione

Il capo dell'ufficio legale scopre ora che mancano il visto di regolarità contabile e la pubblicazione all'Albo per l'assegnazione definitiva all'Ati Favellato-Igeco risalente a cinque mesi fa. Ritenuta anomala l'offerta di Ra

BRINDISI – Tutto da rifare per la progettazione dello shuttle a Brindisi, già oggetto di approfondimento della Procura: ora si scopre che il Comune ha aggiudicato in via definitiva la progettazione senza il visto di regolarità contabile e senza pubblicazione all’Albo pretorio della determina. L’ha scoperto cinque mesi più tardi il capo dell’ufficio legale di Palazzo di città costretto a correre ai ripari e a disporre la revoca dell'affidamento del valore di quasi venti milioni di euro, a fronte di un importo finanziato con fondi Cipe pari a 40 milioni.

Il percorso dello shuttle-3Come sia potuto succedere non è chiaro, non c’è alcuna spiegazione sulle ragioni relative ai “salti” dei due passaggi che sono obbligatori. Vero è che gli errori ci sono stati e che sono stati riscontrati e quindi ammessi dall’avvocato Francesco Trane, con determina a sua firma, del 31 ottobre scorso: atto necessario per “revocare l’aggiudicazione definitiva in favore dell’Ati Ccc società cooperativa-Igeco Costruzioni spa-Favellato spa intervenuta con determinazione numero 78 del 10 maggio 2016.

Due settimane più tardi, più esattamente il 26 maggio, come si ricorderà, i finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria sono piombati negli uffici dell’Amministrazione cittadina, tra le sedi delle ripartizioni Urbanistica e Lavori Pubblici, per chiedere copia degli affidamenti avvenuti negli ultimi anni e degli incarichi di progettazione. Lo shuttle di collegamento tra l’aeroporto di Brindisi e la rete ferroviaria è uno dei filoni dell’inchiesta assegnata al pubblico ministero Iolanda Daniela Chimienti. Lo zoom della Procura riguarderebbe gli incentivi riconosciuti agli uffici pubblici e nel fascicolo sono arrivati anche documenti arrivati da Perugia, dove ha sede la società Tps, che sullo Shuttle avrebbe lavorato su richiesta dell’Ente.

In attesa di conoscere le conclusioni del pm, a Palazzo di città quella documentazione è stata ripresa e si è scoperto che visto che mancavano il parere di regolarità contabile e la pubblicazione, l’aggiudicazione non poteva esserci. L’Ati aveva offerto la somma pari a 15.793.773,51 euro oltre a 1.869.642,61 per oneri della sicurezza oltre Iva al dieci per cento, più 2.995.810 oltre Iva al 22 per cento per la fornitura degli automezzi. Ma non è tutto. No, perché nel frattempo l’impresa D’Oronzo Infrastrutture di Barletta ha fatto ricorso ai giudici amministrativi chiedendo di essere riammessa alla gara, dopo aver ottenuto la pronuncia favorevole del Consiglio di Stato arrivata il 27 luglio scorso.

Il 19 settembre le imprese escluse sono state riammesse con conseguente rideterminazione della originaria graduatoria, ma secondo i funzionari del Comune è necessario attivare nuovamente il procedimento di verifica dell’anomalia in relazione all’offerta presentata da R.A. Costruzioni srl. La valutazione spetta a una sub-commissione che dovrà essere nominata. Praticamente si torna al punto di partenza nel mezzo di un’inchiesta penale.

Dall'avvocato Francesco Trane capo del'l'ufficio Legale del Comune riceviamo la seguente precisazione: "Il passo indietro si è reso necessario perché il Consiglio di Stato, in adunanza plenaria, si è espresso sostenendo che le ditte escluse in precedenza per non aver evidenziato gli oneri di sicurezza, potevano essere riammesse con un "soccorso istruttorio", vale a dire integrando i documenti. Il Comune di conseguenza ha riammesso le società in precedenza scartate, tra cui la Ra la cui offerta è stata conunque ritenuta anomala".

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