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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Si autoaccusa dell'incendio: respinto

BRINDISI - La Digos quasi alla fine delle indagini sull'attentato contro la vettura del segretario provinciale dell'Ugl, Ercole Saponaro, avvenuto nella notte tra il 28 ed il 29 novembre, ed ecco che in questura ieri si presenta un giovane per dichiarare la propria responsabilità nei fatti. A suo carico nessun addebito è stato sin qui mosso, gli investigatori lo hanno rispedito a casa. Se si trattava di una strategia per anticipare quelle del pm che conduce gli accertamenti sulla vicenda e della polizia, è fallita.

BRINDISI - La Digos quasi alla fine delle indagini sull'attentato contro la vettura del segretario provinciale dell'Ugl, Ercole Saponaro, avvenuto nella notte tra il 28 ed il 29 novembre, ed ecco che in questura ieri si presenta un giovane per dichiarare la propria responsabilità nei fatti. A suo carico nessun addebito è stato sin qui mosso, gli investigatori lo hanno rispedito a casa. Se si trattava di una strategia per anticipare quelle del pm che conduce gli accertamenti sulla vicenda e della polizia, è fallita.

Lo scenario dei fatti e le responsabilità materiali pare siano già abbastanza chiare e definite agli occhi del personale della Digos che si è occupato della vicenda subito dopo aver raccolto la denuncia della parte lesa, ma il meccanismo per le contestazioni formali non è stato ancora avviato. Forse qualcuno ha sentito il fiato degli inquirenti sul collo ed ha pensato di far decadere i presupposti per un provvedimento restrittivo, presentandosi e confessando? Lo si saprà al momento opportuno. Per adesso, ufficialmente, non vi sono neppure indagati.

L'Alfa 159 della famiglia del sindacalista andò a fuoco alle 2,30 circa del 29 ottobre, in via Numa Pompilio al quartiere Commenda, restando irrimediabilmente danneggiata. Sin dall'inizio furono due le piste seguite: quella del tifo estremo per la squadra di calcio locale, visto che Ercole Saponaro era stato tra i promotori di una iniziativa popolare di raccolta dei fondi, e quella delle tensioni attorno alla società di nettezza urbana, la Monteco. Saponaro si recò nella stessa mattinata in questura per sporgere denuncia, riscuotendo poi numerosi attestati di solidarietà sia dal mondo della politica che da quello sindacale.

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