I dieci senza lavoro del 118 si incatenano nella direzione Asl
Quattro giorni di silenzio da parte delll'Asl. Tanto è bastato ai dieci operatori dell'Associazione di Volontariato Soccorso Puglia per decidere di incatenarsi allo scorrimano della rampa di scale che conduce ai piani dei dirigenti dell'Asl di via Napoli
BRINDISI - Quattro giorni di silenzio da parte delll’Asl. Tanto è bastato ai dieci operatori dell’Associazione di Volontariato Soccorso Puglia per decidere di incatenarsi allo scorrimano della rampa di scale che conduce ai piani dei dirigenti dell’Asl di via Napoli, al quartiere Casale (video). Lunedì, i dieci insieme al responsabile provinciale Cgil, Antonio Macchia, avevano occupato una sala all’interno della sede che ospita gli uffici della direzione generale, oggi hanno deciso di incatenarsi, stanchi, a loro dire, dell’indifferenza degli organi dirigenziali dell’azienda sanitaria locale.
“Dagli uffici della direzione generale fanno sapere che non è un loro problema - dice uno degli operatori incatenato - ma che dipende tutto dalla Regione. Allora noi invitiamo l’assessore Pentassuglia (Donato Pentassuglia, assessore al Welfare e alla Sanità della Regione Puglia ndr) ad interessarsi non solo al nostro caso, ma alla situazione di tutti i precari del 118. Questo servizio deve essere assolutamente gestito dal pubblico e non dai privati”. “Noi da qui non ce ne andiamo - gli fa eco una collega - vorremmo tornare a casa, dalla nostra famiglia, ma senza lavoro come si fa? Meglio rimanere incatenati e seduti sui gradini freddi”.
Sono passate già parecchie ore e uno degli operatori ha avuto un malore, qualcuno chiama il 118 e poco dopo un’ambulanza arriva in via Napoli. Nello sguardo degli operatori licenziati si può intravedere un doppio velo di disperazione, per la salute del collega incatenato, ma soprattutto nel vedere altri operatori del 118 al lavoro, quel lavoro che non tutti hanno.
