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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Si scatena nel reparto di Pediatria e aggredisce un agente del posto fisso

BRINDISI – Il Perrino come il Bronx, con i poliziotti del posto fisso come i soldati in trincea. Ogni occasione è buona, da parte di chi accompagna un parente bisognoso di cure per dare in escandescenza. E menare a destra e manca chiunque si trovi sotto tiro, siano poliziotti, medici, personale di servizio. “Ma insomma, con un ospedale così grande che sta qua devo andare a finire a Francavilla per curare mio figlio? E mò spacco tutto”. Sarebbe stato questo il motivo per cui sarebbe saltata la mosca al naso ad un padre 24 enne alla notizia che avrebbe dovuto trasferire il figlioletto al Camberlingo per le cure del caso.

BRINDISI – Il Perrino come il Bronx, con i poliziotti del posto fisso come i soldati in trincea. Ogni  occasione è buona, da parte di chi accompagna un parente bisognoso di cure per dare in escandescenza. E menare a destra e manca chiunque si trovi sotto tiro, siano poliziotti, medici, personale di servizio. “Ma insomma, con un ospedale così grande che sta qua devo andare a finire a Francavilla per curare mio figlio? E mò spacco tutto”. Sarebbe stato questo il motivo per cui sarebbe saltata la mosca al naso ad un padre 24 enne alla notizia che avrebbe dovuto trasferire il figlioletto al Camberlingo per le cure del caso.

Così avrebbe minacciato e poi ha agito di conseguenza, Maurizio Masiello. Il giovane padre dopo aver ricoverato il figlio per accertamenti dovuti ad un malore, una volta apprese le disposizioni dei medici, non avrebbe atteso nemmeno che il figlio ritornasse all’accettazione dopo la serie di esami svolti. E’ salito in corsia raggiungendo il reparto di pediatria ed è esploso in escandescenze. Spaccando qua e la quel che gli passava sotto tiro. I medici preoccupati per il putiferio scatenato hanno avvisato i poliziotti al posto fisso.

Uno ha raggiunto il piano, ma è stato violentemente malmenato riportando non poche ecchimosi in varie parti del corpo. La prognosi per lui è di 7 giorni. Non è la prima volta che si verificano aggressioni in ospedale. L’ospedale di “eccellenza” della provincia, della città capoluogo. Di un luogo in cui la gente arriva in stato di sofferenza e dove c’è gente che lavora per fare di tutto, ma non è giusto che si sta adoperando per salvare una vita, disporre un esame, garantire la sicurezza, si trovi quotidianamente esposta ad aggressioni fisiche.

Forse è anche giusto che la sicurezza sia rinforzata. Le aggressioni, infatti, non sono più soltanto notturne. Sono diurne come nel caso del dottore Salvatore Brigante, o pomeridiane come nel caso del poliziotto avvenuto martedì.

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