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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Lavoratori a rischio: tre sit in di protesta per le vie di Brindisi

I precari della Sanitaservice si sono ritrovati davanti alla sede dell'Asl. Gli ex Lsu Ata protestano all'esterno della prefettura. I dipendenti della Multiservizi si sono radunati all'esterno del Comune

BRINDISI – Mattinata all’insegna dei sit in per decine di lavoratori coinvolti nelle vertenze riguardanti le ditte Sanitaservice, appaltatrice di servizi ospedalieri per conto dell’Asl, Brindisi Multizervizi e Dussmann, che gestisce il servizio di pulizia nelle scuole della regione. Tutte e tre le manifestazioni di protesta sono state organizzate dal sindacato provinciale Cobas.

I lavoratori della Sanitaservice si sono ritrovati all’esterno della sede dell’Asl in via Napoli, al rione Casale. Si tratta di un antipasto del corteo che si terrà martedì (31 gennaio) a Bari, in concomitanza con la seduta del consiglio regionale.  La protesta si sposterà verso il capoluogo di regione perché “qui è nata la decisione - si legge in una nota a firma del segretario provinciale del Cobas, Roberto Aprile - di inviare a Brindisi un gruppo di ex dipendenti delle Case di Cura Riunite di Bari, che devono essere assunti a tempo determinato dalla Sanitaservice  su di un totale di 250 persone ex Case di Cura Riunite sistemate nelle altre Sanitaservice Pugliesi”.

Protesta Sanitaservice davanti sede Asl-2

A detta del Cobas, l’Asl non ha mantenuto l’impegno preso con i precari brindisini, alcuni dei quali sono stati licenziati prima ancora della scadenza dei rispettivi contratti a tempo determinato, di indire un avviso pubblico per nuove assunzioni, sempre a tempo determinato, entro la fine del 2016. L’azienda sanitaria, infatti, “su pressione di alcuni sindacati e della politica", si legge ancora nella nota del Cobas, ha bloccato il bando, spalancando le porte a una ventina di ex lavoratori di Bari delle Case di Cura Riunite, inclusi in un percorso di iniziativa regionale definito di inclusione sociale per tirocinanti.

Questi “di fatto prendono il posto di disoccupati brindisini – afferma Aprile - creando una vera e propria guerra tra poveri”. Da quanto sostenuto dal Cobas, il direttore generale dell’Asl Brindisi, Giuseppe Pasqualone, ha sostenuto di essersi dovuto adeguare a una decisione presa dalla Regione. Per questo è stato interessato della questione il governatore Michele Emiliano, “che ci ha assicurato – sostiene Aprile - il suo interessamento”. (In basso la videointervista a Roberto Apriile realizzata da Salvatore Barbarossa)

Davanti a palazzo di città, mentre stava per iniziare la seduta del consiglio comunale, si sono radunati i dipendenti della Multiservizi, società in house del Comune di Brindisi che da tempo versa in una situazione di grave difficoltà economica. I lavoratori hanno deciso di ritrovarsi in piazza Matteotti dopo aver appreso che il destino dell’azienda non era fra i punti all’ordine del giorno della seduta. 

lavoratori Multiservizi nell'aula consiliare-2

“La conferenza dei capigruppo del 24 gennaio – si legge in una nota del Cobas - non aveva assolutamente tenuto conto delle indicazioni della Sindaca e delle proteste dei lavoratori della Brindisi Multiservizi del giorno prima”. Per questo i lavoratori hanno indotto i consiglieri a convocare una conferenza dei capigruppo per le ore 13 di oggi, subito dopo il consiglio. “Se qualcuno diserterà questo incontro - afferma Roberto Aprile - sappia che si scontrerà con le proteste dei lavoratori che vigileranno per la intera giornata”.

E’ il palazzo della prefettura, invece, a fare da teatro alla protesta dei lavoratori ex Lsu Ata, che da due mesi sono a casa senza percepire lo stipendio. Qui è in programma un incontro con la ditta Dussmann.

Protesta lavoratori ex Lsu Ata-2

“Sono aziende – sostiene il Cobas - che hanno guadagnato fino ad oggi milioni di euro sulla pelle facendo svolgere loro lavori come le pitturazioni di scuole che stavano per crollare, così come è accaduto al professionale. Questi appalti oggi sono sotto l'attenzione delle agenzia nazionale anticorruzione guidata dal magistrato Cantone. Nei prossimi giorni – si legge ancora in un comunicato del Cobas - presenteremo un esposto alla magistratura per denunciare quello che è avvenuto in 2 anni di "scuole belle " gestite dal compianto Matteo Renzi”. 

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