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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sloop sulla scogliera di Punta Penne

BRINDISI – Se la conosci, la eviti. E’ la massima scolpita nella mente di tutti i brindisini che vanno per mare, e riguarda la scogliera di Punta Penne. Una propaggine di roccia che di vittime tra le barche deve averne fatte parecchie, negli ultimi tremila anni (e probabilmente anche tra gli uomini, almeno in epoca greca e romana). Ma il 52enne Alessandro Crivellaro, skipper di un Elan 38 in navigazione tra la Croazia e Catania, sopraffatto dalla stanchezza perché unica persona di equipaggio, si è fidato ciecamente del pilota automatico per riposare un po’. E la barca è finita sugli scogli.

BRINDISI – Se la conosci, la eviti. E’ la massima scolpita nella mente di tutti i brindisini che vanno per mare, e riguarda la scogliera di Punta Penne. Una propaggine di roccia che di vittime tra le barche deve averne fatte parecchie, negli ultimi tremila anni (e probabilmente anche tra gli uomini, almeno in epoca greca e romana). Ma il 52enne Alessandro Crivellaro, skipper di un Elan 38 in navigazione tra la Croazia e Catania, sopraffatto dalla stanchezza perché unica persona di equipaggio, si è fidato ciecamente del pilota automatico per riposare un po’. E la barca è finita sugli scogli.

Sarà l’inchiesta avviata dalla Capitaneria di porto di Brindisi a chiarire le dinamiche e le cause del naufragio, che a quanto pare ha in bilancio solo i danni alla barca (e il costo del rimorchio), e una attesa più lunga per la fidanzata di Crivellaro, che lo attendeva nella lontana Sicilia tra un paio di giorni. Lui, lo skipper, ha riportato solo una contusione ad una gamba. Ed era visibilmente e comprensibilmente scioccato dalla situazione: non fa piacere vedere la propria barca strisciare sugli scogli, adagiata su una fiancata in balia delle onde.

A segnalare la presenza della barca incagliata e in preda ai marosi è stato stamani alle 9,30 un sottufficiale della stessa Capitaneria di Porto libero dal servizio, e diretto alle spiagge della zona di Punta Penne per praticare il suo sport preferito, il wind-surf. Quando soffia una maestrale così, infatti, velisti e surfisti cercano di divertirsi come possono. Ma lo sguardo del sottocapo di prima classe Orazio Tomaselli si è soffermato su quella sagoma bianca che a distanza dondolava sulla scogliera di Punta Penne. Tomaselli ha dato subito l’allarme alla sala operativa della Guardia Costiera di Brindisi che ha inviato una motovedetta sul posto, seguita da una imbarcazione di soccorso dei Vigili del Fuoco, comandata dal caposquadra Franco Bungaro.

Si è trattato di un intervento teso solo al recupero di eventuali persone finite in mare, perché le due unità non potevano assolutamente avvicinarsi al punto del naufragio per non fare la stessa fine della barca a vela, uno sloop di fabbricazione slovena. Per fortuna a bordo c’era solo, stando a quanto ha dichiarato al personale della Capitaneria, il solo Alessandro Crivellaro, che ha attribuito l’incidente ad un malfunzionamento del pilota automatico, pare del tipo che collega il timone al Gps, su sui viene preventivamente impostata una rotta.

Tutto da accertare da parte degli esperti della Capitaneria di Brindisi che controlleranno l’Elan 38 (una imbarcazione lunga 11 metri e mezzo) non appena sarà possibile. Il comandante ed unico membro dell’equipaggio infatti dovrà a sua volta dimostrare di non aver commesso negligenze. “Ero molto stanco”, ha raccontato a caldo Crivellaro, “e volevo concedermi dieci minuti di relax”. Ma poi cosa sia accaduto non si è capito bene. Lo skipper nega di essersi addormentato profondamente.

La zona di Punta Penne, con i suoi bassifondi rocciosi che si inoltrano verso il largo sino a una certa distanza dalla linea visibile degli scogli, è una vera e propria insidia soprattutto per le barche a vela data la presenza della deriva e del bulbo sotto la chiglia. Tutto è bene in chiaro sulle carte nautiche della zona. Con il vento di maestrale che soffia oggi, poi, il rischio è ancora più alto. Nella tarda mattinata erano attese sul posto le unità che su richiesta dello skipper avrebbero potuto tentare il disincaglio ed il rimorchio dello sloop.

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