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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Soldi in cambio del proprio corpo: adolescenti e sessualità, segnali d'allarme

Inizia per gioco, per soldi, per voglia d'indipendenza, e se il gioco non piace più non si può abbandonare la partita. È questo quello che succede tra pre-adolescenti e adolescenti quando rispondono ad un annuncio anonimo (non sempre!) e iniziano un gioco sessuale in cambio di soldi, moltissimi soldi

Inizia per gioco, per soldi, per voglia d’indipendenza, e se il gioco non piace più non si può abbandonare la partita. È questo quello che succede tra pre-adolescenti e adolescenti quando rispondono ad un annuncio anonimo (non sempre!) e iniziano un gioco sessuale in cambio di soldi, moltissimi soldi. Basta un clic sullo schermo per rispondere ad una presunta proposta di lavoro, saper utilizzare in maniera inappropriata e forse inesperta un mezzo di comunicazione così potente, porta i ragazzi ad entrare in un tunnel senza ritorno.

Alcuni motori di ricerca, a tal proposito, (Yahooligans, Bess, il Center for media education, la Cyber patrol, la Cyber sitter, e Net Nanni) hanno l’obiettivo di controllare i siti che maggiormente portrebbero attivare la curiosità di minori e che potrebbe essere loro nocivo. Così come si insegna ad usare il telecomando contro programmi televisivi poco educativi, ugualmente si può educare all’uso corretto di internet in quanto risorsa.

Voglia di provare, di assaporare una novità, di emulare, ma soprattutto ricerca di conferme e scogli sicuri ai quali aggrapparsi. Ecco cosa cercano pre-adolescenti e adolescenti con quel clic sulla tastiera. La società offre famiglie separate, padri e madri o troppo assenti o troppo amici che rinunciano a svolgere il proprio ruolo, a imporre regole e limiti, riducendo l’ascolto e la condivisione con i figli. Predomina il permissivismo. Questi genitori, figli delle liberalizzazioni del ’68 e dell’emancipazione femminile vorrebbero riproporre gli ideali di un tempo: ma il gap esiste ed è grande.

Si è passati molto rapidamente ad un società ibrida in cui è ovattata la contrapposizione maschile - femminile, e i ruoli ad essa legata. Questo manda maggiormente in confusione l’adolescente che crescendo fa fatica a costruirsi la sua identità non riuscendo a riconoscere i confini tra ruolo di mamma-donna e papà-uomo. Questo caos genera nell’adolescente insicurezza. Sono indispensabili e utili maggiori “no”, regole accompagnate da spiegazioni e affetto. Inoltre, nelle scuole affiora che lo scambio del proprio corpo per una ricarica telefonica avviene tra pari.

Sì, all’età già di 11-12 anni i ragazzetti pagano le loro coetanee per prestazioni sessuali: cade il piacere e l’attesa di scoprire il proprio corpo e poi quello dell’altro, crolla il confronto con i pari come momento di crescita, aumenta la confusione tra sessualità e sentimenti, che i ragazzi definiscono e vivono come separati. Galoppa la voglia di curiosità e trasgressione che non correla con l’età cronologica e quindi non si comprende nulla; mancano ancora quei primi e fondamentali impulsi emotivi e fisiologici tipici della sessualità adolescenziale.

Niente pudore, troppa libertà. La libertà molto più di quella che avevano i loro genitori, minaccia di degenerare in arbitrio se non è accompagnata dal senso di responsabilità (Frankl  V). Il sesso come scambio di merce per soldi è un prezzo troppo alto da pagare perché non serve a cambiare la situazione famigliare o economica di queste adolescenti. E tornare indietro diventa difficile. Non avendo coscienza di ciò che stanno facendo alcuni procedono ignari dei pericoli che corrono, altri si rendono conto ma non riescono a tirarsi fuori.

Ricordando il caso dei Parioli, le ragazze dichiarano che dopo un primo momento di divertimento, di normalità nel guadagnare anche 600 euro al giorno, si sono rese conto di avere solo 15 anni e il gioco non era più adatto alla loro età. I loro aguzzini, però, le hanno costrette a procedere come e più di prima: un terribile ricatto ai limiti dell’abuso, della violenza psicologica, e della costrizione. La linea di confine tra la volontà ingenua di partecipare a questi giochi e l’abuso che l’adulto ne fa è davvero minimo. Come dire che la minorenne è consenziente, se la ragazza ha appena 13 anni e lui più del doppio? Per la legge se la ragazza ha un’età inferiore a 18 anni, lui non deve averne più di cinque rispetto a lei, altrimenti è reato.

Spesso, però questi uomini sono interessati solo alle prestazioni sessuali che avranno e non all’età della ragazza: si sentono come tossici in astinenza, non vedono cosa prendono, l’importante è sentirsi bene. Scandaloso, denunciabile e orribile! Il rischio è che questi ragazzi vittime del mercato del sesso, crescendo incorrono in disturbi dissociativi, ansiosi, depressivi: questo disagio psicopatologico diventa sofferenza pura e accusa verso se stessi. Perché i ragazzi imparano ciò che sperimentano: se vivono nella vergogna, si sentiranno colpevoli, se apprendono aggressione, comunicheranno violenza. Questo è allarmante!

Il caso dei Parioli è purtroppo la punta di un iceberg più grande e orribile che deve spaventarci, per cercare delle soluzioni. Il rischio imminente è che mancando punti di riferimento e lasciati allo sbaraglio senza controllo né adeguata informazione, questi ragazzi vanno alla deriva, si sentono persi, in cerca di un so che e lo trovano nelle proposte più sbagliate. Questi prepuberi e adolescenti rispondono prontamente al richiamo del successo, dei soldi, della novità senza rendersi conto che si introducono in un terribile labirinto.

Seppur scuola, famiglia ed educatori si apprestano precocemente a spiegazioni circa la sessualità e i cambiamenti del corpo, le differenze tra maschio e femmina, queste nozioni spesso tortuose e incomprensibili, restano solo parole ferme in quel tempo. A distanza di qualche anno, infatti, rimane l’incredulità e lo spavento per la comparsa del menarca, come qualcosa di anormale ed enigmatico. Non servono concetti teorici se non c’è un chiaro riscontro reale, perché nel pre-adolescente manca quello stato cognitivo ed emotivo della coscienza per integrare ed elaborare il tutto: non si comprendono in astratto cambiamenti corporei, emozioni e attivazioni sessuali verso se stessi e l’altro sesso.

L’educazione alla sessualità deve essere formazione alla cultura dei sentimenti e al senso di responsabilità; ossia l’intento è la costruzione dell’identità e delle persona attraverso il confronto sano e sereno con l’altro. Il sesso è una modalità privilegiata di relazionarsi, unita all’affettività, e la sessualità è sana quando è, o tende ad essere soddisfacente, spontanea, rispettosa verso il proprio e altrui corpo, responsabile. La motivazione adolescenziale che è di per sé agonistica, dovrebbe essere fatta di sana competizione tra pari e con genitori, di scontro che porta alla crescita personale, allo scoprirsi donna e uomo, alla costruzione dell’identità.

Educare i giovani all’attesa, all’immaginazione, alla coltivazione del “sogno d’amore” al costruire un immagine di sé positiva, e diversa dall’altro. I ragazzi apprendono per esperienza e vissuti: se se un ragazzo vive nella tolleranza impara a essere paziente, nell’incoraggiamento della lealtà imparerà ad avere fiducia, se sperimenta disponibilità apprende ad avere fede, se vive nell’approvazione impara ad accettarsi, se è circondato dall’accettazione e dall’amicizia saprà cercare e fiutare l’amore nel mondo.

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