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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Solidarietà brindisina per gli immigrati

BRINDISI – Non ci sono dispersi per lo sbarco di clandestini avvenuto la notte scorsa sulla costa brindisina in località Cerano. Gli uomini della sezione Volanti della questura di Brindisi hanno lavorato per tutta la notte e la mattinata di oggi per ricostruire la traversata del barcone che ha portato in territorio italiano una cinquantina di persone di varia nazionalità (presumibilmente pachistana, iraniana, afgana e bengalese).

BRINDISI – Non ci sono dispersi per lo sbarco di clandestini avvenuto la notte scorsa sulla costa brindisina in località Cerano. Gli uomini della sezione Volanti della questura di Brindisi hanno lavorato per tutta la notte e la mattinata di oggi per ricostruire la traversata del barcone che ha portato in territorio italiano una cinquantina di persone di varia nazionalità (presumibilmente pachistana, iraniana, afgana e bengalese).

Sono 51 (tutti maschi sui vent'anni) i clandestini identificati dai poliziotti, sei di questi sono minori. Non è dato sapere se ci sono altri immigrati in giro, quello che è stato accertato è che non ci sono vittime. Chi manca all'appello è fuggito a piedi. Il barcone di circa 80 metri ha raggiunto la costa brindisina a pochissima distanza dalla riva e ha lasciato in mare tutti gli occupanti per poi dileguarsi nelle acque buie.

Da quel momento in poi, era circa la mezzanotte di ieri, è iniziata l'esperienza italiana per i fuggitivi. Tutti hanno raggiunto la costa a nuoto e poi si sono messi alla ricerca di una strada asfaltata. Solo in questo modo si poteva raggiungere un centro abitato. Piano piano gruppi di cinque, sei persone bagnate fradice, hanno invaso la strada provinciale che collega Cerano a Tuturano. I primi avvistamenti sono avvenuti nella zona dove ha sede il ristorante Borgo Ducale, gli altri sul cavalcavia che collega Cerano a Tuturano.

Sul posto, avvisati da alcuni automobilisti, si sono recati gli agenti della sezione Volanti. Non ci è voluto molto per capire quello che stava accadendo. Man mano che i clandestini raggiungevano la strada venivano bloccati e portati negli uffici della Questura dove dopo essere stati soccorsi sono stati identificati. Intorno a mezzanotte è stato richiesto l'intervento della Protezione Civile, otto uomini del gruppo Brunda, il cui responsabile è il tecnico comunale Giuseppe Augusto (giunto anche lui in questura) hanno partecipato alle ricerche.

Ai clandestini sono state fornite dapprima coperte, poi acqua e cibo, grazie anche alla disponibilità del supermercato Dico di via Sant'Angelo che alle tre di questa notte ha messo a disposizione cibo e bevande. Alcuni volontari di altre associazioni, poi, hanno portato vestiario offerto dalla parrocchia di San Vito. Così come è accaduto vent'anni fa, quando la città fu invasa dagli albanesi, la notte scorsa si è messa in moto una macchina della solidarietà tutta brindisina.

Alle prime luci dell'alba di oggi, poi, delle ricerche in mare, se ne sono occupati gli uomini della Capitaneria di porto di Brindisi e i Vigili del Fuoco con elicotteri, motovedette e gommoni. L'allarme è rientrato poco prima di mezzogiorno, quando è stato accertato che non c'era stato alcun naufragio. I 45 maggiorenni dopo essere stati identificati sono stati trasportati in gruppi di dieci nel Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Restinco, i minori, invece, affidati ad altre strutture.

Saranno avviate indagini, invece, per identificare lo scafista e l'eventuale organizzazione criminale che c'è dietro a questo ennesimo sbarco della speranza. I clandestini, infatti, sono anche stati ascoltati dal personale della squadra Mobile cui hanno riferito notizie riguardanti le tappe del lungo viaggio, il costo e le modalità con cui sono stati avvicinati da chi li ha condotti fino in Italia.

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