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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

In Parlamento europeo la sfida per la Dorsale adriatica: lettera di Bianco a Renzi

Senza l'inclusione nel Corridoio baltico-adriatico di Marche, Abruzzo, Molise e Puglia non vi sarebbe nemmeno la priorità dei finanziamenti europei ai territori interessati. Una partita ben più importante di quella per il Freccia Rossa

Un altro passo in avanti in Commissione Regione del Parlamento europeo per il prolungamento del Corridoio baltico-adriatico, con una risoluzione di compromesso che ha accettato di inserire nella bozza della relazione l’obiettivo del prolungamento della cosiddetta Dorsale adriatica del corridoio, ma senza citare le città portuali interessate. L’emendamento dell’eurodeputato Pd che aveva anche partecipato a Brindisi lo scorso 21 luglio ad una iniziativa di Left sul tema, Massimo Paolucci, ha perciò ottenuto solo un risultato parziale. Paolucci indicava esplicitamente la necessitò di un prolungamento da Ravenna sino a Brindisi, Includendo perciò Marche, Abruzzo, Molise e Puglia.

Senza tale integrazione nella rete del Corridoio baltico-adriatico, non vi sarebbe nemmeno la priorità dei finanziamenti europei ai territori interessati. Una partita ben più importante di quella per il Freccia Rossa, per l’intera Puglia, ma non c’è traccia di mobilitazione in tal senso di molti politici che hanno sposato la più popolare campagna per il treno ottenendo un collegamento sperimentale sino a Lecce, nei confronti del governo italiano perché si compiano invece passi per evitare che la regione resti tagliata fuori dal Corridoio baltico-adriatico e dalla futura logistica delle merci dell’Unione europea.

Richiama tutti a questo impegno una lettera inviata dal capo della delegazione italiana al Comitato delle Regione di Bruxelles, il sindaco di Catania Enzo Bianco, al premier Matteo Renzi e ai membri italiani del Parlamento europeo.  Bianco ricorda che il 26 ottobre l’assemblea plenaria dello stesso Parlamento europeo dovrà approvare in lettura unica la relazione sulla strategia della Ue per la Macroregione adriatica e ionica, che sarà letta dal parlamentare Ivan Jakovič.

Jakovič non è affatto contrario ad accettare emendamenti che specifichino nel testo che la Dorsale adriatica cui si fa riferimento per il prolungamento è quella tra Ravenna e Brindisi, ma qualcuno dovrà muoversi per tentare una modifica prima del 26 ottobre, o successivamente con un emendamento, attraverso un intervento del governo italiano in tema di reti T-Ten (Trans european network – Transport).

E la delegazione italiana al Comitato delle Regioni, scrive Bianco a Renzi e agli eurodeputati italiani,  che ha affrontato il tema su sollecitazione dei membri Mauro D’Attis e Luciano D’Alfonso, l’uno consigliere comunale di Brindisi di Forza Italia, l’altro presidente della Regione Abruzzo, Pd, “ritiene unanimemente che la proposta di strategia della regione adriatica e ionica attuale sia carente di un richiamo alla Ue a favore degli interessi generali italiani”.

Un appello bipartisan al governo, dunque: “A parere della delegazione italiana, poiché si tratta la definizione delle linee strategiche della regione adriatica e ionica, la relazione (quella di Jakovič, ndr) non deve omettere di richiamare l’Unione europea alla modifica del Corridoio baltico-adriatico con il completamento da Ravenna ad Ancona, Pescara, Termoli, Foggia, Bari e Brindisi”, si legge nella lettera di Enzo Bianco.

Tale sollecitazione del governo italiano e dei gruppi del Pse e del Ppe in Parlamento europeo “è evidentemente utile ad aprire un varco alla concreta modifica della rete Ten-T così come già definita anche attraverso il riconoscimento di queste necessarie variazioni da parte della strategia regionale adriatica e ionica” conclude Bianco. Questa lettera porta la data di ieri, e se alla sollecitazione della delegazione italiana al Comitato delle Regioni si rinnoverà quella dei consigli regionali della dorsale adriatica e di quelli delle città interessate, nonché dei parlamentari, l’obiettivo si potrà raggiungere, dice Mauro D’Attis.

componenti delegazione italiana al Comitato delle Regioni-2

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