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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Solo due stabilimenti balneari su venti sono con le carte in regola. Pronta la sanatoria

Basterà l'istanza di sanatoria per aprire uno stabilimento balneare non in regola. Questo è quanto previsto da una delibera che fra pochi giorni approderà in giunta. In assenza di tale provvedimento, 18 dei 20 lidi brindisini dovrebbero chiudere i battenti. Solo un paio di strutture, infatti, hanno già ottenuto l'agibilità. Le altre sono al centro di un un iter istruttorio

BRINDISI – Basterà l’istanza di sanatoria per aprire uno stabilimento balneare non in regola. Questo è quanto previsto da una delibera che fra pochi giorni approderà in giunta. In assenza di tale provvedimento, 18 dei 20 lidi brindisini dovrebbero chiudere i battenti. Solo un paio di strutture, infatti, hanno già ottenuto l’agibilità. Le altre sono al centro di un iter istruttorio che con ogni probabilità, come riferito dal dirigente dell’ufficio Urbanistica del Comune di Brindisi Fabio, Fabio Lacinio, si concluderà dopo la fine della stagione estiva.

Ogni esercente (la maggior parte di essi lo ha fatto da settimane, altri devono ancora farlo) deve presentare un prospetto con le opere da regolarizzare. E in ogni lido c’è qualcosa che non va, come emerso dal confronto fra le planimetrie consegnate dai gestori e quelle di cui dispone l’amministrazione comunale. L’iter per il rilascio dell’autorizzazione segue due binari: uno amministrativo (di pertinenza dell’Ufficio attività produttive), l’altro paesaggistico I gestori degli stabilimenti balneari durante un incontro al Comune-2(sotto la giurisdizione della Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici).

Nove stabilimenti situati a ridosso della falesia dovranno inoltre essere sottoposti a una serie di interventi di messa in sicurezza previsti dall’ordinanza sindacale sulla balneazione. C’è tanto lavoro da fare, insomma, per i gestori. Uno dei più storici esponenti della categoria è Francesco Iaia, titolare di lido Risorgimento. “Prima – dichiara Iaia – avevamo un solo interlocutore: la Capitaneria di porto. Da quando si sono moltiplicati gli enti coinvolti nell’iter autorizzativo (Provincia, forze dell’ordine, Soprintendenza) le cose si sono complicate. Anche io ho avuto delle prescrizioni alle quali mi sto adeguando. Bisogna mettersi in regola – prosegue Iaia – anche se è dura scontrarsi con la burocrazia: un mostro che si autoalimenta, trascinandoti per mesi in un labirinto di carte”.

Come Francesco Iaia, altri esercenti sono al lavoro per completare il restyling delle rispettive strutture entro la prima metà di giugno, quando la stagione estiva comincerà a entrare nel vivo. La litoranea pullula di cantieri: si potano le siepi, si riparano le cabine, si sistemano i servizi igienici. E’ corsa contro il tempo, insomma, per l’agognata agibilità. (Le foto sono di Gianni Di Campi)​

Gli stabilimenti balneari brindisini

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