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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sfratto: famiglia accetta trasferimento temporaneo in un residence

Accolta l'ultima proposta del Comune di Brindisi. Madre, padre e figli lasceranno l'alloggio di parco Bove. Dall'1 luglio trasferimento presso casa Betania

BRINDISI – Dopo una lunga mediazione, è stata trovata una soluzione per la famiglia residente in un alloggio di parco Bove che si opponeva a un’ordinanza di sfratto emessa dal tribunale di Brindisi. Intorno alle ore 16,30, è stata accolta l’ultima proposta formulata dal Comune di Brindisi, tramite l’assessore agli Affari Legali, Mauro Masiello.

sgombero famiglia parco bove 8 - trattativa tra l'assessore Mauro Masiello e la madre dei bambini-2

L’intero nucleo familiare, composto da padre, madre e due bambini si trasferirà fino al prossimo 1 luglio presso un residence situato nel centro di Brindisi, a spese dell’amministrazione comunale. A partire dall’1 luglio la famiglia verrà poi accolta presso Casa Betania, struttura per famiglie in difficoltà di cui si occupa la parrocchia San Vito Martire, il cui direttivo si riunirà giovedì prossimo (25 giugno), per "ratificare" l’accordo. Nel frattempo si continuerà a cercare un appartamento in affitto, con l’impegno da parte del Comune di Brindisi di coprire una parte del canone di locazione per importi pari a 300 euro mensili per il primo anno, 250 euro per il secondo anno 200 euro per il terzo anno. Il trasferimento si concretizzerà già in serata, con l’ausilio della Polizia Locale di Brindisi. Tutti gli effetti personali della famiglia verranno prelevati da un mezzo di trasporto.

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La giornata 

La fumata bianca è arrivata al termine di una giornata convulsa, segnata anche da momenti di tensione. Intorno alle ore 9 sono arrivate sul posto numerose unità della Polizia Locale e della Polizia di Stato, con il supporto di una squadra di vigili del fuoco, per dare esecuzione al provvedimento di sfratto. La famiglia si è chiusa in casa, rifiutando la prima proposta formulata dal Comune di Brindisi, che prevedeva il trasferimento presso l’alloggio comunale in contrada Chiodi, destinato a persone che si trovano in situazioni di estrema necessità. In alternativa era stato proposto il trasferimento, esclusivamente per mamma e figli, presso una casa famiglia di Latiano. In tarda mattinata, con l’arrivo dell’assessore Masiello, si è palesata anche la seconda proposta. Ossia l’impegno del Comune a coprire parte dell’affitto presso un’abitazione privata. Ma la famiglia ha opposto un secco no, chiedendo invece una casa e l’impegno per iscritto del Comune per l’erogazione dell’affitto.

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Quando l’ipotesi di uno sgombero coatto cominciava a farsi sempre più concreta, si è arrivati alla soluzione ponte del residence, accolta dalla coppia dopo un colloquio con l’assessore Masiello avvenuto all’interno dell’abitazione. Nel frattempo si era recata sul posto anche l’assessore alle Politiche sociali, Isabella Lettori. 

Scenario di degrado

Questa drammatica vicenda si innesta in uno scenario di degrado abitativo che si trascina da decenni in parco Bove, nome affibbiato a un complesso di case fatiscenti in cui attualmente risiedono 37 famiglie, fra largo Poliziano e largo Machiavelli. Almeno cinque nuclei famigliari, da quanto riferito da alcuni residenti, sono stati raggiunti da provvedimenti di sfratto. Due di questi sarebbero fra gli assegnatari delle case popolari realizzate poche centinaia di metri più avanti, in via della Torretta. La gente radunatasi intorno all’abitazione da sgomberare mostra le lastre di amianto che ancora si trovano sulle tettoie di alcuni alloggi. La malandata rete fognaria accusa spesso delle perdite, con i liquami che vanno a infiltrarsi nella rete idrica, fino a sgorgare dai rubinetti. Chi, come la famiglia sfrattata oggi, non riesce a dimostrare di risiedere da almeno 10 anni in un alloggio, non ha diritto all’assegnazione di una casa popolare. In un clima di esasperazione, la madre stamani si è cosparsa di liquido infiammabile e si è stretta intorno al collo il cappio di una fune legata alla porta. Ma fortunatamente la mediazione è andata a buon fine. 

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