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Sabato, 25 Marzo 2023
Cronaca

“Sono io il rapinatore: non lavoro e ho quattro figli”

Cosimo Andriulo ha ammesso le sue responsabilità davanti al gip. Resta in carcere: "Ma non ricordo molto perché ero sotto l'effetto di droga". E' stato arrestato domenica sera per aver tentato il colpo nella tabaccheria di via Sant'Angelo, armato di coltelli. Feriti il titolare e due familiari

BRINDISI – “Sì, sono io il rapinatore della tabaccheria: l’ho fatto per disperazione, perché non lavoro e ho quattro bambini da mantenere, ma non ricordo bene come sono andate le cose perché ho agito sotto l’effetto di droga”.

cosimo andriulo-2Ha ammesso le sue responsabilità Cosimo Andriulo, 44 anni, brindisino (nella foto accanto), arrestato domenica sera per la tentata rapina nella tabaccheria di via Sant’Angelo, in cui sono rimasti feriti il titolare, la figlia e il fidanzato della ragazza: è stato interrogato questa mattina dal gip del Tribunale di Brindisi, alla presenza del suo difensore di fiducia, Luca Leoci. Andriulo ha deciso di spiegare le ragioni alla base del gesto, riconducibili  - sostiene – alla difficile situazione familiare essendo padre di quattro figli, uno dei quali malato gravemente. Avrebbe agito per disperazione. E avrebbe agito anche sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, stando a quanto lo stesso ha riferito al gip che ha convalidato l’arresto operato dagli aventi della sezione Volanti, diretti dal vice questore aggiunto Alberto D’Alessandro.

Il brindisino, quindi, resta nel carcere di via Appia, dove è stato trasferito ieri mattina al termine delle visite di controllo a cui è stato sottoposto dai medici del pronto soccorso dell’ospedale Perrino perché una volta portato in questura ha accusato un malore.

E’ stato arrestato a distanza di poco tempo all’azione nella tabaccheria: le immagini registrate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza hanno ripreso le sequenze mostrando un uomo di corporatura robusta, con il volto coperto da passamontagna, piombato nell’esercizio commerciale con due coltelli, attorno alle 23. E’ stato descritto nel dettaglio dal titolare, dalla figlia e dal fidanzato, rimasti feriti nella colluttazione (otto giorni di prognosi è scritto nel referto medico).

Una volta dentro ha urlato in dialetto brindisino “datemi i soldi” e si è diretto verso la cassa minacciando i presenti con i coltelli. E’ stato bloccato ma è riuscito a divincolarsi e a darsi alla fuga. Gli agenti delle Volanti lo hanno raggiunto nella sua abitazione, dopo aver visionato le immagini: corporatura già nota essendoci stati precedenti, abiti indossati dal rapinatore trovati nell’abitazione. Quindi l’arresto in flagranza di reato, dopo la comunicazione al pubblico ministero di turno, Antonio Costantini.

luca leoci-2Il penalista, Luca Leoci (in foto), ha anticipato la volontà di chiedere l’attenuazione della misura con quella degli arresti domiciliari in modo tale da permettere a Cosimo Andriulo di riprendere il programma terapeutico avviato lo scorso mese di gennaio.
 


 

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