Sosta selvaggia sulle strisce gialle: alla fine sono i disabili a pagare
Qualora risultino occupati gli stalli loro destinati, a Brindisi i disabili non possono parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu
BRIDISI - Vuoi sostare nei parcheggi a pagamento, quando quelli a te riservati sono tutti occupati? Non importa se regolarmente da chi ne ha titolo o irregolarmente da parte di abusivi? Allora paga!
Questa la risposta fornita dal Commissario il 10 maggio scorso, alla nostra richiesta del precedente 18 aprile, con la quale evidenziavamo l'arretratezza della classe politica e amministrativa di questa città, sul versante della solidarietà nei confronti dei cittadini in difficoltà. Lontana anni luce dalla sensibilità e vicinanza dimostrata da tantissime altre città italiane.
Nella circostanza facevamo riferimento al decreto del Presidente della Repubblica n. 151 del 30 luglio 2012, con il quale, oltre a dare la facoltà ai comuni di riservare, agli invalidi muniti di regolare contrassegno, un numero di posti, nei parcheggi a pagamento, superiore al limite minimo stabilito dal precedente decreto del Presidente della Repubblica n. 503/1996, consentiva loro di prevedere “la gratuità della sosta per gli invalidi nei parcheggi a pagamento, qualora risultino già occupati o indisponibili gli stalli a loro riservati”.
Un provvedimento in linea con quanto aveva già avuto modo di evidenziare il Ministero dei Trasporti con la nota 107 del febbraio 2006.
In tal senso si sono subito mosse tantissime città, come Bari e Lecce, emanando disposizioni con le quali si consentiva, in presenza di quelle condizioni, la gratuità della sosta negli stalli a pagamento. Nessuna zona esclusa, per facilitare e rendere effettivo il diritto alla mobilità del diversamente abile.
Il commissario di questa città, con deliberazione n. 38 del 10 maggio 2018, con i poteri del consiglio comunale, ha consentito “la possibilità della sosta dei veicoli a supporto delle persone diversamente abili (solo) nelle aree blu, con applicazione di una tariffa definita agevolata, “ovvero previo acquisto di un abbonamento annuale dal costo da equipararsi a quello dei residenti”. Escludendo di fatto quasi tutta la zona centrale della città, dove si trovano anche gli uffici comunali.
Nello stesso provvedimento metteva in evidenza il fatto, che talvolta gli stalli erano stati occupati abusivamente da chi non ne aveva titolo. Un bell'esempio di burocratico cinismo, che tradisce la sensibilità e le aspettative della gran parte della popolazione Brindisina, come dimostra la storia e l'anima di questa città, che il Commissario non ha saputo interpretare.
Bisogna però ammettere, che è una trovata in un certo senso geniale, alla pari di tanti altri provvedimenti emanati dal Commissario, che questa amministrazione farebbe bene a rivisitare urgentemente e metterci riparo, per evitare problemi. In pratica ha deciso di far pagare a chi ha un diritto riveniente da disposizioni di legge, l'incapacità dell' amministrazione di commisurare il numero dei stalli alle effettive esigenze di quei cittadini o anche l'incapacità a liberare tempestivamente gli stalli, abusivamente occupati, con i mezzi di rimozione a sua disposizione.
Ma è anche furba, perchè il comune da questa situazione ci guadagna due volte. Una attraverso la sanzione che commina agli abusivi, che occupano indebitamente lo stallo, l'altra attraverso la tassa, che si vuole far pagare al diversamente abile, il quale per recuperare un proprio diritto, è costretto a pagare anticipatamente l'eventualità, che quelli a sua disposizione risultino espropiati o insufficienti. Che bella storia!
Sarebbe interessante conoscere, se nella circostanza il commissario abbia anche previsto in bilancio l'entità del maggior introito annuale, pensando solo agli incassi a danno delle persone. Nondimeno, rimane un provvedimento, che tradisce la volontà del legislatore di favorire e facilitare la mobilità dei diversamente abili. C'è solo la speranza che questa nuova Amministrazione, diversamente da quelle precedenti, che hanno asfissiato le tasche e le speranze dei brindisini, sappia essere all'altezza delle esigenze, dei bisogni e delle aspettative di quei cittadini, mettendo riparo a questa ingiustizia. Per adesso la rimane una speranza.