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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Spaccio violento: scattano due arresti

CEGLIE MESSAPICA – I carabinieri della stazione di Ceglie Messapica hanno arrestato per tentata estorsione due pregiudicati locali, in seguito alla sottrazione dell’auto ad un soggetto al quale avevano ceduto cocaina senza che questi poi pagasse la fornitura.

CEGLIE MESSAPICA – I carabinieri della stazione di Ceglie Messapica hanno arrestato per tentata estorsione due pregiudicati locali, in seguito alla sottrazione dell’auto con la forza ad un soggetto al quale avevano ceduto cocaina per alcune centinaia di euro, senza che questi poi pagasse la fornitura. In carcere è finito Cosimo Bruni di 24 anni, denunciato anche per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e violazione degli obblighi della sorveglianza speciale, mentre per il 23enne Francesco Pio Morelli il pm ha disposto la custodia cautelare nel domicilio in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip.

La storia è, in sintesi, questa. Bruni aveva ceduto vari grammi di cocaina ad un suo cliente, ma questi non aveva poi pagato la droga malgrado le sollecitazioni e le minacce. Da qui la decisione di impossessarsi con la forza dell’auto del “debitore”, al quale in effetti i due hanno poi sottratto le chiavi della vettura, che sarebbe stata restituita solo dietro pagamento della somma dovuta, maggiorata di un interesse punitivo che portava il totale a svariate migliaia di euro. Operazione fallita a causa dell’intervento dei carabinieri della stazione locale i quali, ricevuta l’informazione sul caso, sono intervenuti ammanettando Bruni e Morelli.

L’episodio riporta per l’ennesima volta sotto i riflettori il giro di cocaina che gravita su Ceglie Messapica, dove non casualmente pochi giorni fa (il 21 settembre) è stato scoperto dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana il deposito di un gruppo locale dove un incensurato del luogo, Maurizio Maggiore, custodiva 2,7 chili di coca che aveva effettuato solo il passaggio tra il “cartello” fornitore e l’organizzazione ricevente, forse una famiglia della ‘ndrangheta calabrese, che a sua volta cedeva partite alla rete di spaccio attestata tra Ceglie Messapica e Francavilla Fontana.

Se Cosimo Bruni faccia parte della stessa congrega cui apparteneva la coca scovata nella vecchia abitazione accanto alla chiesa di S. Rocco, il cui accesso era protetto da una porta blindata, o se invece ne fosse a sua volta solo un cliente, è tutto da vedere: ci stanno pensando i carabinieri della stazione di Ceglie e della compagnia di S.Vito dei Normanni diretti dal capitano Diego Ruocco, a verificare gli eventuali collegamenti. I metodi coercitivi del soggetto sono però molto sospetti. Si dice che anche Maggiore, pur senza precedenti penali, sia una testa calda: forse un requisito per essere arruolato.

Bruni invece ha un bel curriculum nel settore: il 18 maggio del 2009 fu arrestato con altri sei soggetti nell'ambito dell'operazione Messapia, legata alle indagini su un vasto giro di spaccio di sostanze stupefacenti. E più recentemente, il 2 giugno e l'8 agosto, era stato arrestato sempre dai carabinieri di Ceglie in flagranza di violazioni degli obblighi della sorveglianza speciale (una contestazione compresa anche nell'arresto odierno).

 

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