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Cronaca

Spari al mercato, Facebook e gelosia

BRINDISI - Vittima sì, ma non del tutto: è indagato favoreggiamento personale Ottavio Tommasi, il 40enne di Brindisi coinvolto nella lite degenerata in sparatoria, lunedì scorso, al mercato di via Santa Maria Ausiliatrice. Per quei fatti è finito in carcere Leonardo Camon, 43 anni, che avrebbe sparato a terra tra le bancarelle.

BRINDISI - Vittima sì, ma non del tutto: è indagato favoreggiamento personale Ottavio Tommasi, il 40enne di Brindisi coinvolto nella lite degenerata in sparatoria, lunedì scorso, al mercato di via Santa Maria Ausiliatrice. Per quei fatti è finito in carcere Leonardo Camon, 43 anni, che avrebbe sparato a terra tra le bancarelle con una calibro 9 corto. Secondo quanto accertato dagli agenti della Squadra mobile di Brindisi che, coordinati dal pm Milto Stefano De Nozza, hanno condotto (e stanno ancora conducendo) le indagini, l'uomo preso a bersaglio e mancato per puro caso dal rivale, non avrebbe detto tutta la verità.

E' fuggito appena dopo l'esplosione dei due colpi, ha tentato di sottrarsi agli investigatori che lo cercavano per capire cosa fosse accaduto. L'uomo, formalmente iscritto sul registro degli indagati, ha nominato come difensore l'avvocato Luca Leoci. E' assistito dall'avvocato Daniela D'Amuri, invece Camon, che è ancora in cella, dopo l'interrogatorio di convalida dell'arresto eseguito poco dopo i fatti dagli uomini della Mobile diretti dal vicequestore Alberto Somma.

Le due parti in causa non avevano granché voglia di sviscerare i propri fatti privati dinanzi agli uomini in divisa. Se però davvero ci avessero tenuto davvero a mantenere il riserbo sulle questioni personali avrebbero lavato in famiglia i panni sporchi, piuttosto che darsi appuntamento in quel luogo strapieno di gente, ogni mattina. La ragione del contendere andava ricercata in una presunta relazione extraconiugale su cui non ci sono prove e che resta al momento un'illazione di un marito geloso che su Facebook aveva notato strani contatti, per nulla graditi.

Per quel che si è potuto comprendere, non senza difficoltà nel ricostruire i fatti, era Tommasi ad essere furibondo con l'altro, armato di pistola con matricola abrasa, una calibro 9 corto che avrebbe potuto uccidere se chi la impugnava avesse sbagliato mira. Camon è accusato di detenzione e porto illegale di arma da fuoco oltre che di spari in luogo pubblico. Non è stato possibile contestargli alcuna ipotesi relativa al tentato ferimento della controparte che non ha riportato lesioni. Dalle testimonianze è emerso che aveva mirato a terra.

La pistola aveva ancora un colpo in canna quando è stata sottoposta a sequestro. La vicenda, insomma, è del tutto estranea a contesti criminali di qualsiasi tipo. Certo è che per conti da saldare tra le mura domestiche si è finiti per strada, nel mezzo del mercatino rionale, a far tuonare una calibro 9. Tra le massaie e i bimbi a spasso nei passeggini.

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