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Cronaca Ceglie Messapica

Sparò a imprenditore: a giudizio

CEGLIE MESSAPICA – Sarà processato con la procedura del giudizio immediato il 56enne Antonio Idrontino, che nel tardo pomeriggio del 29 aprile scorso esplose una fucilata al volto dell’imprenditore di Ceglie Messapica che gli aveva licenziato il figlio, Rocco Cavallo. Cavallo in seguito a quella vicenda ha perso completamente l’uso dell’occhio sinistro e parzialmente il visus di quello destro, con danni ai muscoli che governano i movimento dei bulbi oculari e ritenzione di vari pallini.

CEGLIE MESSAPICA – Sarà processato con la procedura del giudizio immediato il 56enne Antonio Idrontino, che nel tardo pomeriggio del 29 aprile scorso esplose una fucilata al volto dell’imprenditore di Ceglie Messapica che gli aveva licenziato il figlio, Rocco Cavallo. Cavallo in seguito a quella vicenda ha perso completamente l’uso dell’occhio sinistro e parzialmente il visus di quello destro, con danni ai muscoli che governano i movimento dei bulbi oculari e ritenzione di vari pallini.

Sarà la sezione penale collegiale del tribunale di Brindisi a giudicare Idrontino (a sua volta licenziato un anno prima da una delle aziende di Cavallo), e la data fissata dal gip Giuseppe Licci nel suo decreto di giudizio immediato è quella del 6 dicembre prossimo. Antonio Idrontino, unico imputato – se si avvalse di un complice nella fuga e per l’occultamento del fucile, mai ritrovato, non è stato provato – risponderà di tentato omicidio e di varie violazioni delle leggi sulle armi.

L’uomo fu sottoposto a fermo dai carabinieri della stazione di Ceglie Messapica poco dopo il fatto. Fu rintracciato in un bar, e sostenne di essere estraneo ai fatti. Ma era stato riconosciuto dalla vittima, che malgrado la gravità delle ferite non aveva perso conoscenza, e anche dalle dipendenti dell’agenzia di pratiche automobilistiche di Rocco Cavallo, che fu vittima dell’agguato proprio mentre parlava al cellulare fuori dall’ufficio di via San Lorenzo da Brindisi.

Cavallo aveva ed ha numerose attività nel settore edilizio-turistico, sia come costruttore che come imprenditore del settore ricettivo, per la maggior parte concentrate sulla costa  jonica tarantina, oltre che sulla collina brindisina. In queste aziende lavoravano gli Idrontino padre e figlio prima dei licenziamenti avvenuti a distanza di un anno l’uno dall’altro.

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