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Cronaca

Spiagge invase dalla posidonia: ecco cosa dovranno fare i gestori di lidi

Anche i gestori dei lidi balneari dovranno contribuire al processo di abbancamento, preceduto dalla rimozione dei rifiuti prodotti dall'uomo, dei tappeti di posidonia che si depositano lungo il litorale brindisino. Lo stabilisce un'ordinanza del dirigente dell'ufficio Lavori pubblici del Comune, Pietro Cafaro, pubblicata sull'albo pretorio

BRINDISI – Anche i gestori dei lidi balneari dovranno contribuire al processo di abbancamento, preceduto dalla rimozione dei rifiuti prodotti dall’uomo, dei tappeti di posidonia che si depositano lungo il litorale brindisino. Lo stabilisce un’ordinanza del dirigente dell’ufficio Lavori pubblici del Comune, Pietro Cafaro, pubblicata stamani sull’albo pretorio.

La posidonia, pianta acquatica tipica del Mar Mediterraneo, non può essere conferita in discarica né, come stabilito dall’ordinanza balneare della Regione Puglia approvata con determina dirigenziale numero 258/2013, può essere asportata, poiché “riveste un ruolo importantissimo nella protezione delle spiagge dai fenomeni erosivi – si legge nell’ordinanza comunale – in quanto fornisce un contributo diretto e indiretto alla vita delle biocentesi animali e vegetali delle stesse spiagge”.

L’asportazione con conseguente smaltimento in luoghi di stoccaggio (se previsti dai singoli comuni o, in mancanza, in discarica) è consentita esclusivamente per ragioni igienico-sanitarie e nel momento in cui non è possibile insabbiare l’alga sotto le dune. Le modalità di trattamento della Posidonia vicino lido Granchio Rosso-2posidonia che si accumula sulla battigia sono chiarite dalla circolare del ministero dell’Ambiente del 29 marzo 2066. Sulla base di tale documento, gli accumuli vanno depositati in zone appartate dello stesso arenile, favorendo la balneazione. 

A fare luce sulla questione contribuisce anche un’interpretazione di tale circolare fornita dall’ Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), in cui si rimarca l’importanza della posidonia nel processo di consolidamento dell’arenile e per la ricostruzione morfologica delle dune. Come devono comportarsi, dunque, gli operai della Monteco (limitatamente ai tratti di spiaggia pubblica) e i titolari di concessioni demaniali?

L’ordinanza comunale prevede tre operazioni da seguire, ogni qualvolta la presenza della posidonia costituisce un ostacolo alla balneazione: rimozione dei rifiuti di origine antropica con mezzi manuali, in modo da salvaguardare il più possibile la struttura delle banquettes; spostamento della posidonia spiaggiata nelle zone di retrospiaggia dei relativi arenili non interessate da fenomeni di mareggiate ordinarie; utilizzo di tutte le cautele necessarie ad evitare la contemporanea asportazione del materiale di spiaggia.

Tutto questo va effettuato in maniera da separare e isolare eventuali corpi estranei alla posidonia e in maniera che la stessa possa essere utilizzata come rinascimento della spiaggia. Una volta terminata la stagione balneare, poi, la biomassa accantonata nei pressi degli arenili dovrà essere reimpiegata sugli arenili di provenienza, se questa nel frattempo non ha dato vita a nuove dune, oppure deve essere utilizzata in altri siti destinati al rimodellamento morfologico delle dune.  

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