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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Solo quattro stabilimenti balneari sono in regola. Per gli altri i tempi stringono

L'inizio della stagione estiva è praticamente imminente, ma la situazione per i lidi brindisini non è delle migliori. Prosegue la corsa per ottenere il certificato di agibilità e oggi, lunedì 11 maggio, su 20 sono quattro gli stabilimenti balneari che hanno i requisiti per poter aprire: si sono aggiunti, infatti, Lido Azzurro e Palm Beach

BRINDISI - L’inizio della stagione estiva è praticamente imminente, ma la situazione per i lidi brindisini non è delle migliori. Prosegue la corsa per ottenere il certificato di agibilità e oggi, lunedì 11 maggio, su 20 sono quattro gli stabilimenti balneari che hanno i requisiti per poter aprire: ad Heminway e Guna Beach, già in regola dallo scorso mese di aprile, si sono aggiunti, infatti, Lido Azzurro e Palm Beach. Per quanto riguarda altri tre (Lido Risorgimento, Granchio Rosso e Lido del Sole) le pratiche sono in via di definizione. 

La questione, poi, è un po’ più complessa per Lido San Benedetto,  Cral Finanze, Arca di Noè, Sant’Anna e Lido Arena che attualmente, sulla base della documentazione presentata dai gestori agli uffici comunali competenti, hanno ricevuto parere negativo in quanto pare non posseggano le credenziali necessarie ai fini dell’avvio dell’attività. A questi bisogna, infine, aggiungere le restanti otto strutture inserite ancora in fase istruttoria. 

A confermare la notizia l’architetto del Comune Teodoro Indini che, contattato da BrindisiReport.it, ha rimarcato quella che è la linea di condotta dell’amministrazione sull’argomento: secondo quanto appreso, infatti, coloro non ritenuti in regola per questioni di carattere burocratico,  avranno la possibilità di adeguarsi in qualsiasi momento anche ad estate già iniziata, mentre tutti gli altri, i cui stabilimenti balneari non sono considerati strutturalmente idonei dovranno farlo nel giro di un paio di settimane, massimo entro fine mese, assolutamente prima che inizi la stagione, altrimenti resteranno chiusi. Questo perché, come prevede la legge regionale, nessun lido può aprire battenti se all’interno vi sono lavori in corso.

Ma a  proposito di regolamento quali sono i documenti richiesti che determinano una struttura agibile o meno? Vale la pena precisare, come già fatto in  precedenza, che al cosiddetto permesso di costruire (atto amministrativo rilasciato dal Comune che autorizza l’attività di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio) devono essere allegati una serie di atti tra cui la certificazione degli impianti elettrici, quello relativo all’accatastamento, all’idoneità statica delle strutture e all’assegnazione del numero civico, oltre al nulla osta igienico sanitario.

Ciò tenendo sempre conto del fatto che l’attuale norma,  in merito alle costruzioni amovibili o inamovibili, ammette  solo quelle in legno che possono essere facilmente rimosse, per tutte le altre, realizzate antecedentemente a tale legge in maniera differente, ad esempio in cemento, i gestori dei lidi dovranno presentare presso gli uffici competenti le apposite autorizzazioni ricevute all’epoca che dimostrino la conformità dell’esistente a quanto concesso, per evitare una eventuale demolizione delle stesse strutture.

“Ripeto che chi non avrà i requisiti quest’anno non potrà aprire – ha affermato l’assessore all’Urbanistica Pasquale Luperti - . I funzionari sono a lavoro, stiamo provvedendo ad esaminare tutte le pratiche che arrivano. Riguardo i gestori che hanno ricevuto parere negativo posso dire che non so come aiutarli: sto cercando di venir loro incontro, fino all’ultimo daremo loro la possibilità di mettersi in regola, più di questo non possiamo fare. Devono capire che è importante viaggiare tutti nella stessa direzione, avendo un unico obiettivo: in questo caso il rilancio e la valorizzazione del litorale brindisino.”

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