Integrazione scolastica, la Cgil proclama lo stato di agitazione
Il sindacato richiama l'attenzione all'integrazione scolastica in vista dei tagli del 60 per cento nell'assistenza e, allo stesso tempo, del licenziamento del 70 per cento della forza lavoro. Attualmente in Provincia di Brindisi sono impiegati a vario titolo più di 400 unità
BRINDISI - La Cgil ha proclamato lo stato di agitazione per richiamare l'attenzione all'integrazione scolastica in vista dei tagli del 60 per cento nell'assistenza e, allo stesso tempo, del licenziamento del 70 per cento della forza lavoro. Attualmente in Provincia di Brindisi sono impiegati a vario titolo più di 400 unità.
"La riorganizzazione così come impostata, non tiene in considerazione degli ottimi livelli di assistenza del servizio che, da più di un decennio è assicurato con personale qualificato e formato dalla stessa Regione Puglia con la qualifica di Operatore Socio Sanitario, colmando anche le gravi difficoltà organizzative e occupazionali delle scuole di ogni ordine e grado", sostiene il segretario territoriale, Vincenzo Cavallo.
"Preoccupati del calo di assistenza che peggiorerà il servizio a bambini con disabilità, con il rischio di alterare il diritto allo studio e del taglio dei livelli occupazionali, siamo costretti a proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale impiegato nel servizio di integrazione scolastica in tutta la Provincia di Brindisi. Si chiede, al Prefetto di Brindisi, al Presidente della Provincia e ai Sindaci e ai presidenti degli Ambiti territoriali Sociali della Provincia di Brindisi, un’azione congiunta nei confronti dell’ Assessorato al Welfare della Regione Puglia, per cambiare il suddetto regolamento, a salvaguardia dell’assistenza e dell’occupazione, a seguito delle assemblee sindacali che verranno effettuate comunicheremo le ulteriori iniziative a difesa della qualità dell’assistenza e del lavoro".