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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca Torchiarolo

Stato di calamità a Torchiarolo: chiesti contributi al governo e alla Regione

La giunta di Torchiarolo ha dichiarato lo stato di emergenza a seguito delle piogge torrenziali della scorsa settimana

TORCHIAROLO – La giunta di Torchiarolo ha dichiarato lo stato di emergenza a seguito delle piogge torrenziali che la scorsa settimana hanno messo in ginocchio il centro abitato, le campagne e le località marine, provocando ingentissimi danni ai cittadini e agli imprenditori. Impossibile far fronte ai costi per rimettere in piedi le strutture devastate dall’esondazione dei canali, senza il contributo del governo.

Per questo l’esecutivo diretto dal sindaco Nicola Serinelli, attraverso una delibera approvata oggi (12 settembre) ha chiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri il riconoscimento dello Stato di emergenza per calamità, inoltrando al contempo l’istanza (rivolta anche alla Regione) di “adeguate risorse finanziarie per fronteggiare le spese correlate all’evento alluvionale e da sostenersi da parte di questo comune”.

Il documento illustra con dovizia di particolari la situazione attuale in cui versa il territorio di Torchiarolo (incluse le località di mare di Torre San Gennaro, Miramare, Lido Presepe, Lido Cipolla, Marina di Lendinuso e Canuta), stretto nella morsa del maltempo fra il 6 e il 12 settembre. “Le abbondanti piogge – si legge nella relazione – autentiche bombe d’acqua, hanno ostacolato il normale deflusso dei canali, favorendo rilevanti fenomeni di esondazione con riverberi di ingentissimi danni in tutto il centro abitato, con particolare rilievo in almeno quattro quartieri del paese (allagamenti di garage e scantinati), lungo la costa, l’area artigianale e nei campi”.  

Vigili del fuoco e volontari della Protezione civile hanno lavorato notte e giorno per soccorrere le persone rimase intrappolate in casa e liberare i locali invasi dall’acqua. “Il persistere della pioggia – si legge ancora nel documento approvato dalla giunta – la cui portata non ha avuto precedenti almeno negli ultimi 80 anni a detta di numerosi anziani residenti nel paese, ha procurato danni ingentissimi, oltre che situazioni di estremo disagio psico fisico soprattutto per le persone anziane”.

Il Comune ha riscontrato una situazione drammatica. Con strade allagate e “ingentissimi danni alle reti idrico/fognarie, elettriche soprattutto la pubblica illuminazione, alla viabilità  intera sia del paese che delle marine laddove non esiste rete acque bianche, alle infrastrutture comunali (scuole elementari e medie, palestra piazza Municipio, sede comunale, area archeologica di Valesio, allagata con crollo di parte delle mura perimetrali)”.

Sulla costa inoltre “sono scomparsi interi arenili” e si sono formati “costoni pericolanti”, con deposito di “notevoli quantità di detriti a di alghe non rimovibili con i comuni mezzi a disposizione dell’amministrazione”. Danneggiate anche infrastrutture e strutture a servizio della balneazione (chioschi, stabilimenti balneari, servizi di pertinenza), oltre a infrastrutture e attrezzature da pesca. E poi alcune abitazioni sono state evacuate e si sono registrati grossi disagi sulla viabilità, con il cedimento di ponti e la chiusura di strade provinciali. Nella delibera si rimarca che “il Comune dovrà sostenere subito ingenti spese che non possono prescindere dall’intervento di aiuti statali e regionali mediante la dichiarazione dello stato di emergenza per calamità naturale”.

L’amministrazione comunale, fra l’altro, sotto la supervisione del geologo Tommaso Elia (già consulente ambientale e componente del team per il Pug comunale) ha già dovuto procedere con “alcune perforazioni resesi indifferibili ed urgenti alla zona artigianale, all’interno della quale si è formato un autentico lago il cui straripamento minacciava ulteriori gravi conseguenze non solo sulla zona artigianale ma anche sul centro abitato, già di per se martoriato”.

La giunta, quindi, oltre alla dichiarazione dello stato di emergenza,  ha disposto di mantenere attiva “la struttura operativa denominata ‘Coc.Centro operativo comunale’ per la gestione e il coordinamento dei primi interventi esecutivi di Protezione civile in sede locale, riferita allo stato  di emergenza dovuto alle precedenti precipitazioni”.

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