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Cronaca Ostuni

Sterilizzazioni e reimmissioni per combattere il fenomeno del randagisno

La Giunta comunale di Ostuni ha approvato ieri (2 marzo) il nuovo piano contro il randagismo

OSTUNI - È stata approvata nella mattinata di ieri, venerdì 2 marzo, durante l’ultima seduta di Giunta comunale, la misura con cui l’amministrazione intende contribuire al contrasto del fenomeno del randagismo.  Considerato il raggiungimento del numero massimo degli ospiti presenti nel rifugio comunale e la conseguente necessità di affidare i nuovi randagi alle cure di strutture esterne al territorio di competenza, l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Ostuni, in collaborazione con i Servizi Veterinari dell’Asl locale, gli Uffici preposti e le Associazioni animaliste presenti sul territorio, si propone di avviare un piano di censimento e sterilizzazione dei cani randagi. 

Una misura già sperimentata dalle precedenti amministrazioni, quella deliberata dalla Giunta Coppola, che prevede sia la re-immissione dei randagi sul territorio di provenienza (ai sensi dei ai commi 2 e 3 dell’art.7 della legge regionale n. 12/95), sia la possibilità di risarcire parzialmente le spese mediche per la sterilizzazione, da parte di veterinari privati, di cani di proprietà. 

«Con l’avvicinarsi della primavera, noto come periodo eletto per l’accoppiamento, abbiamo pensato di attivare una misura preventiva e allo stesso tempo di contrasto al fenomeno del randagismo. Riteniamo fondamentale in questo momento – spiega l’assessore all’Ambiente Luigi Nacci – coinvolgere la Asl nel censimento degli animali senza proprietario, presenti sul nostro territorio. Il piano prevede l’accalappiamento, l’eventuale sterilizzazione e soprattutto l’installazione su ogni cane sottoposto alla profilassi medica del microchip identificativo. Decorso il tempo previsto per legge, durante il quale i randagi possono essere sottoposti a questo tipo di procedura sanitaria, si procederà alla valutazione della reimmissione dei randagi sul territorio di provenienza. Sappiamo grazie al costante e operoso lavoro delle numerose associazioni animaliste presenti in loco, che sono tanti i contesti in cui è possibile, perché di fatto è già avviata, la convivenza tra cittadini e randagi. In questo modo speriamo che qualche privato scelga nel tempo di prendere in adozione un cane o un gatto randagio, accogliendolo in casa propria. 

Con l’aiuto delle associazioni sarà possibile affidare i randagi sia a cittadini ostunesi, che a persone residenti altrove, sulla scorta di una prassi ormai consolidata. L’obiettivo principale è quello di sensibilizzare la cittadinanza al rispetto verso gli animali in generale e più in particolare verso i randagi che, esattamente come gli animali di affezione, hanno diritto a tutta la nostra attenzione. Vogliamo prendere assoluta distanza da quanto accaduto pochi giorni fa in Sicilia e da quanto purtroppo avviene in tante altre realtà, cercando di prevenire situazioni al limite dell’umanità. Sarà avviato un percorso di incontri sia tecnici, con i veterinari e i responsabili ASL, che pubblici, a cui potrà intervenire chiunque abbia a cuore la questione. Infine – conclude Nacci – per ogni ostunese che vorrà prendersi cura di un randagio, ci sarà la possibilità di usufruire di un contributo economico per le spese di sterilizzazione e adozione. Considerate le ingenti spese che il Comune sostiene per la gestione del problema randagismo, l’amministrazione intende investire risorse minime per cercare di porvi fine in via definitiva».

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