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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Strage ferroviaria, le vittime sono 23. Tra i superstiti un bambino di 7 anni salvato dalla nonna

E' stato emesso nel pomeriggio di oggi (mercoledì 12 luglio) l'ultimo bollettino medico riguardo l'incidente ferroviario di Andria-Corato avvenuto nelle campagne del Nord barese dove due treni, uno proveniente da Corato e l'altro da Ruvo di Puglia si sono scontrati frontalmente: le vittime sono 23, 52 i feriti

E’ stato emesso nel pomeriggio di oggi (mercoledì 12 luglio) l’ultimo bollettino medico riguardo l’incidente ferroviario di Andria-Corato avvenuto nelle campagne del Nord barese dove due treni, uno proveniente da Corato e l'altro da Ruvo di Puglia si sono scontrati frontalmente alla velocità di 100 km/h: le vittime sono 23, 52 i feriti. “Le operazioni di identificazione delle salme sono terminate”. Lo ha detto il professor Francesco Introna, direttore dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Bari. “Abbiamo l’elenco nominativo dei soggetti identificati, che è stato già mandato al procuratore Giannella. Abbiamo 23 morti. I numeri che sono circolati nottetempo sono errati. 23 sono i defunti che sono giunti alla Medicina legale. Di questi 23, 22 sono stati identificati e denunciati come scomparsi dalle famiglie. Ci rimane una salma di sesso maschile che non trova nessuna denuncia, ma che è facilmente identificabile. Oggi pomeriggio e domani procederemo con gli accertamenti radiologici e poi con due-tre autopsie al massimo. Poi, andremo avanti con una Tac di tutte le salme e con ulteriori 2-3 indagini identificative aggiuntive. Le salme saranno rilasciate venerdì sera, i funerali avverranno da sabato. Tutte le salme identificate sono italiane. Anche il non identificato riteniamo sia italiano, di sesso maschile, 55-60 anni di età. Due delle salme infine appartengono a personale della Ferrotramviaria”.

SCONTRO FRA TRENI-2

“Per quel che riguarda i pazienti ricoverati – ha aggiunto Giovanni Gorgoni, direttore del dipartimento Politiche della Salute della Regione Puglia - sono stazionarie le condizioni di quelli (8) in prognosi riservata, che non sono in pericolo di vita. Dei pazienti ricoverati ad Andria, 4 saranno dimessi nei prossimi giorni. Per quel che riguarda il piccolo Samuele: il bambino è in buone condizioni, rimane la prognosi riservata più per prassi medico legale che per altro, per una febbricola legata alle infezioni da corpi estranei. Oggi Samuele compie 7 anni, non sa della nonna e sta con la madre, tenuto anche sotto osservazione dal punto di vista psicologico e neuropsichiatrico. 52 i feriti transitati nei pronto soccorso, di cui uno deceduto al pronto soccorso di Andria”.

“Siamo già in grado – ha spiegato Vitangelo Dattoli, direttore generale dell’Azienda ospedaliera “Policlinico Consorziale” di Bari - di fare un consuntivo delle attività di supporto e accoglienza, per quanto riguarda l’assistenza psicologica e sanitaria in rete con la Protezione civile, con la Regione, le prefetture e l’autorità giudiziaria. Abbiamo avuto base nell’istituto di medicina legale, dove sono stati assistiti tutti i parenti delle vittime coinvolte. E’ stata affrontata tutta la problematica di carattere burocratico – amministrativa che in questi casi non è irrilevante. C’è una coda nei prossimi giorni per le attività medico-legali. Il Policlinico fino a venerdì assicurerà il completamento di tutte le attività. Ringrazio tutti coloro si sono impegnati nell’attività”. 

Queste le dichiarazioni a margine del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: “E’ un evento catastrofico che ha cambiato la vita di tutti noi e che cambierà la vita di tutto il paese. E’ evidente che questi fatti hanno richiamato l’attenzione di tutti noi su problematiche di grande rilevanza. L’insieme di interventi che sono stati sviluppati dalla Regione Puglia nelle sue branche: dalla Protezione civile al Policlinico, gli interventi presso il Pronto Soccorso di Andria, che è stato davvero strepitoso: nel giro di pochi minuti hanno dovuto gestire più di trenta interventi. Io sono arrivato sul posto 45-50 minuti dopo gli eventi e non c’era più neanche uno dei feriti. Erano stati tutti trasportati, con l’aiuto anche degli elicotteri della Basilicata che ringrazio ovviamente – con i nostri. L’insieme ha funzionato in una delle più gravi emergenze della storia della Regione in maniera assolutamente soddisfacente. L’identificazione delle salme, assolutamente non facile è stata realizzata in tempi da record con una sensibilità umana della quale ringrazio i prof. Introna e Dell’Erba e tutti i loro collaboratori. L’insieme della Regione Puglia ha reagito in modo positivo.

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“Non ci accontenteremo di verità di facciata. Cercheremo la verità sosterremo il lavoro dell'autorità giudiziaria di Trani per capire fino in fondo cosa è accaduto per non lasciare alcun dubbio a nessuno. L’impegno lo ribadisco qui, in questo Istituto nel quale per molti anni ho collaborato con accademici e con l’apparato, una delle eccellenze italiane e della Regione. La conferenza stampa è stata autorizzata dall’Autorità giudiziaria che avrà il compito di comunicare anche i nomi delle vittime”.C’è anche il 72enne Enrico Castellano nato a Ostuni ma residente da anni a Torino, tra  le vittime. Come riporta il Corriere della Sera, le altre vittime accertate fino a questo momento sono: Pasquale Abbasciano, di Andria, uno dei macchinisti, a fine anno sarebbe andato in pensione. Luciano Caterino, 37 anni, nato a Corato, l'altro macchinista. Fulvio Schinzari, 59 anni, nato a Galatina (Le), sposato con due figlie, vicequestore aggiunto in forza alla questura di Bari dove lavorava come dirigente dell’Ufficio del personale: stava andando a Bari da Andria, dove viveva, per prendere servizio dopo le 14. Antonio Summo, 15 anni di Ruvo di Puglia, era andato ad Andria per sostenere due esami di riparazione. Giuseppe Acquaviva, 51 anni, contadino. È stato colpito da una scheggia di ferro ala testa mentre era nel suo campo a lavorare. Iolanda Inchingolo, 25 anni, promessa sposa, stava andando a Bari per incontrare il fidanzato con cui doveva convolare a nozze a settembre prossimo. Una donna di nome Donata Pepe, 60 anni, ha salvato il nipotino Samuele che oggi compie 7 anni. Stavano andando a Barletta per prendere una coincidenza per Milano e tornare a casa dai genitori. Un 25enne di Andria di nome Gabriele Zingaro che faceva il metalmeccanico a Bitonto, stava rientrando da Bari dopo una visita medica.  Francesco Tedone, 17 anni, stava tornando a casa, era andato a trovare un’amica. Patty Carnimeo, 30 anni, e una figlia di due anni, era estetista. Alessandra Bianchino, 29 anni, lavorara all'oratorio giovanile di Andria. Albino De Nicolo, 53 anni, capotreno vicino alla pensione. Maria Aloysi, 49 anni, madre di tre figli, stava tornando da Andria dove era stata per assistere il padre. Maurizio Pisani, 49 anni, esperto di marketing nel settore alimentare. Tornava a Milano, era in Puglia con la moglie e la figlia di che non si trovavano con lui sul treno. Salvatore Di Costanzo, 56 anni, volto noto del calcio bergamasco, agente di commercio. Stava andando a un incontro di lavoro. 

Striscione strage ferroviaria-2Un pool di magistrati coordinerà le indagini. La procura di Trani indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Come riporta Ansa, invece, l'ipotesi è quella di un errore umano, ma non si escludono tutte le altre ipotesi, compresa quella del guasto. Intanto emerge un particolare: erano due i treni delle Ferrovie del Nord Barese provenienti da Corato e diretti verso nord e uno di questi due convogli viaggiava con qualche minuto di ritardo. Questa circostanza potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a dare il via libera al treno fermo in stazione. Il convoglio, circa dieci minuti dopo la partenza da Andria, si è scontrato con il treno proveniente da Corato. Ulteriori dettagli emergeranno dall'esame della scatola nera del treno proveniente da Bari, estratta in condizioni intatte. (Nella foto a sinistra, uno striscione affisso a Brindisi dal gruppo Curva sud)

L'indagine dovrà accertare non solo chi ha sbagliato, ma se chi ha sbagliato è caduto in errore da solo o se è stato indotto in errore da altri. Dovrà poi verificare l'adeguatezza del sistema di controllo rispetto alle norme in vigore, e i tempi del raddoppio della tratta e di ammodernamento del sistema di controllo del traffico. 

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