Suolo pubblico occupato abusivamente: sequestro in piazza Mercato
Sigilli a un'area di 75 metri quadri antistante a un ristorante pizzeria. Il titolare ha invaso uno spazio superiore rispetto al consentito. Provvedimento di sequestro disposto dal tribunale ed eseguito dalla polizia locale
BRINDISI – Sigilli a un’area demaniale di 75 metri quadri antistante a un ristorante-pizzeria situato in piazza Mercato, affianco all’arco che collega la piazza a via Ferrante Fornari. Il titolare dell’attività commerciale, il brindisino A.L., avrebbe invaso lo spazio pubblico con sedie, tavolini e ombrelloni, occupando un’area superiore di circa 40 metri quadri a quella la cui occupazione era stata autorizzata in precedenza.
E’ quanto emerge da un’ordinanza di sequestro preventivo del tribunale di Brindisi che nella serata di oggi (28 settembre) è stata eseguita dagli agenti della polizia locale al comando dei Antonio Orefice. Il sito sotto sequestro è stato transennato. Il provvedimento odierno scaturisce da una serie di controlli di polizia amministrativa effettuati fra i mesi di giugno e luglio dalla stessa polizia locale negli spazi esterni attigui ai locali di somministrazione.
Nove di questi locali erano risultati non in regola. Per quel che riguarda piazza Mercato, il gip del tribunale di Brindisi, con ordinanza dell’1 agosto, aveva rigettato la richiesta di sequestro preventivo presentata dal pm Antonio Negro a carico di quattro attività ristorative, fra cui quella interessata dal provvedimento odierno.
L’impugnazione dell’ordinanza presentata dal pm è sata accolta in parte. Nei confronti dei titolari di tre locali, infatti, è stata nuovamente respinta la richiesta di sequestro (una impugnazione è stata dichiarata inammissibile per intervenuta rinuncia, mentre nei confronti di un altro ristoratore è stato dichiarato il non luogo a procedere). Per quel che riguarda A.L., invece, il ricorso del magistrato è andato a buon fine.
“Il fatto che l’occupazione fosse stata autorizzata negli anni precedenti – si legge nell’ordinanza - e che la rinnovazione non sia stata concessa all’epoca del fatto, fa ritenere che il titolare ha agito non solo in assenza dell’autorizzazione (per cui la complessiva area esterna di circa 75 metri quadri antistante il proprio locale doveva considerarsi per intero occupata abusivamente) ma anche perseguendo la finalità di occupare l’immobile o di trarne altrimenti profitto avendo invaso, non precariamente, con sedie, tavolini ed ombrelloni, un’area superiore di circa 40 metri quadri a quella la cui occupazione era stata precedentemente autorizzata, con conseguente aumento della ricettività nell’area antistante il locale”.
L’indagato, dunque, “originariamente concessionario dell’occupazione di uno spazio pari a 35 metri quadri, ha invaso arbitrariamente lo spazio riservato all’uso pubblico pe uno spazio a 75 metri quadri, con la finalità, di fatto, di raddoppiare la superfice da utilizzare ai fini commerciali”. Il tribunale ha inoltre ravvisato la sussistenza del “ periculum in mora in quanto è evidente che lasciare la predetta area nella libera disponibilità del titolare significherebbe aggravare ovvero protrarre le conseguenze pregiudizievoli del reato dallo stesso consumato”. Per questo, è stata sequestrata l’area antistante al locale.