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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca San Pietro Vernotico

Sussidio baliatico negato, ragazze madri in protesta: "Quei soldi ci servono"

Figli a carico, senza lavoro con affitti e bollette da pagare. Senza un aiuto economico da parte del padre dei loro figli. Da gennaio anche senza il "sussidio baliatico"

SAN PIETRO VERNOTICO – Figli a carico, senza lavoro con affitti e bollette da pagare. Senza un aiuto economico da parte del padre dei loro figli.  Da gennaio anche senza il “sussidio baliatico”, il contributo destinato a minori riconosciuti solo dalla madre. Sono 18 le “ragazze madri” di San Pietro Vernotico che ogni giorno devono fare salti mortali per riuscire dare una vita dignitosa ai propri bambini, situazione peggiorata da quando anche dal Comune hanno chiuso le porte, almeno temporaneamente fino a quando non viene approvato il bilancio. Da gennaio queste donne non possono contare sul sussidio baliatico, che per anni e fino a dicembre scorso hanno ricevuto a cadenza mensile o bimestrale. Si tratta di poche centinaia di euro, necessarie per arrotondare i già pochi soldi racimolati con lavori saltuari come quelli domestici a domicilio o in campagna. Questa mattina, venerdì 29 aprile, una delegazione di mamme esasperate si è recata al Comune per chiedere un incontro con il sindaco, Maurizio Renna o chi per lui.

“Fino a dicembre 2015 ricevevo il sussidio baliatico, i contributi per gli affitti e altri soldi per spese sanitarie, da dicembre è tutto bloccato. mamme con civino-2Soldi non se ne vedono più e soprattutto ci prendono in giro, sono mesi che chiediamo spiegazioni ma le risposte sono sempre vaghe, ci dicono solo che devono fare il bilancio, poi però fanno le feste, tagliano l’erba e organizzano manifestazioni, potrebbero dare a noi quei soldi”, si sfoga una mamma. Tra loro questa mattina non c’erano solo le “ragazze madri” ma anche donne in gravi difficoltà economiche che fino a pochi mesi fa avevano potuto contare su un piccolo contributo economico versato dal comune.

“A me hanno sospeso l’erogazione della corrente elettrica perché non sono riuscita a pagare le bollette” aggiunge un’altra donna. “Non possiamo più accettare di vedere organizzare feste quando c’è gente che non sa più come deve fare per andare avanti, per comprare medicinali e pagare l’affitto, io ho ricevuto uno sfratto. Perché fanno le feste se non ci sono soldi?”, aggiunge ancora un’altra signora.

Proprio ieri l’ex sindaco di San Pietro Vernotico ha inviato una nota agli organi di informazione in cui ha lamentato la mancanza di attenzione verso le famiglie in difficoltà di San Pietro. Rizzo ha presentato un prospetto in cui mostra quanto denaro è stato stanziato dal 2010 al 2015 per il sussidio baliatico: nel 2010 15.300 euro, nel 2011 18.400, nel 2012 29.700, nel 2013 31.050, nel 2014 34.800 e nel 2015 30.150.

“Il sussidio baliatico è un vero e proprio diritto civile, attualmente  negato dall’amministrazione Renna in maniera illegittima, che l’Ente pubblico ha sempre riconosciuto ai sensi di normative che hanno avuto avvio con un regio decreto del 1927 ed è funzionale ad assicurare un livello essenziale di prestazione di assistenza sociale – si legge in un passaggio della nota di Rizzo - se si sommano gli affidamenti fatti per feste, balli, sagre, per proiettare i film sul lungomare, ed atti similari da giugno ad oggi si arriva ad un importo superiore a 100mila euro somme queste tolte dai capitoli di bilancio che assicuravano aiuto ai deboli, a chi ha difficoltà enormi anche ad accendere la luce nella propria abitazione”.

Ma la realtà da quanto hanno spiegato l’assessore ai Servizi Sociali Francesco Civino e il vice sindaco e assessore al bilancio Maria Lucia Argentieri, alle mamme che hanno preteso spiegazioni è un’altra.

“Mi rendo conto delle grosse difficoltà che state vivendo ma è il caso di spiegarvi come stanno le cose – ha esordito Civino -  innanzitutto la Festa della Bandiera non è pagata dal Comune (in risposta alla domanda “Perché fate le feste se non ci sono solidi?) ma da colui che si aggiudicherà l’asta. E giusto che voi vi chiedete perché oggi non avete più quello che avevate fino a ieri il problema è che dal 2016 sono cambiate molte cose, è entrato in vigore il decreto legislativo 118 del 2011 che impone a tutte le amministrazioni d’Italia di non prevedere spese se non ci sono soldi. I Comuni non possono più spendere soldi se prima non li incassano, questo per abbattere il debito pubblico. Secondo le disposizioni del decreto si poteva arrivare a questa situazione gradualmente attraverso un percorso di abbattimento del debito pubblico avviato negli anni, molte amministrazioni lo hanno fatto San Pietro Vernotico no, anzi le spese sono anche aumentate”. Se prima si potevano prevedere entrate e stabilire spese in funzione di queste ora non si può fare più.

mamme nel comune-2“Noi ci siamo ritrovati improvvisamente a subire un bilancio pieno di ammanchi e per coprirli abbiamo dovuto mettere zero dappertutto. Azzerare le spese”. Si tratta di un disavanzo di 2.946.062,25 “che deriva da un rendiconto del 2014 che ora deve essere ripianato – aggiunge l’assessore al bilancio Maria Lucia Argentieri – l’amministrazione per 30 anni dovrà accantonare circa 98mila euro all’anno soldi che avremmo potuto destinare ad alcune criticità come questa che riguarda le famiglie più bisognose. Rizzo inoltre ha messo in liquidazione fiscalità locale tre giorni prima delle elezioni, bloccando di fatto gli incassi del Comune, anche questo è un aspetto che ha messo in difficoltà l’attuale amministrazione”.

Civino ha spiegato anche che il decreto legislativo prevede che le amministrazioni possono fare fronte solo alle “spese obbligatorie”, si intendono “i muti, i fitti e la spesa del personale tutto il resto secondo la legge è spesa facoltativa”. Al che le mamme hanno chiesto se tutto quello che ha fatto fino a questo momento l’attuale amministrazione era necessario. Davanti alle difficoltà legate al reperimento dei soldi per pagare le bollette e gli affitti, feste, potature degli alberi e manifestazioni varie diventano inutili.

Domani sarà approvato il bilancio, in cui sono inserite anche dieci borse lavoro (25mila euro) che dovrebbero diventare fruibili nel giro di due mesi, Civino si è impegnato a trovare il modo di destinarle anche alle “ragazze madri”. “Passata questa fase riusciremo a far fronte a tante situazioni, purtroppo però adesso la realtà e questa. Nonostante ciò mi impegnerò a trovare una soluzione per reperire i soldi per il sussidio baliatico”. Le mamme non hanno intenzione di mollare e nemmeno di rinunciare ai contributi dei mesi scorsi.

“Quei soldi per noi sono importanti, devono trovare il modo per riconoscere i sussidi relativi ai mesi che vanno da gennaio ad oggi, non si può pensare ad altre spese se prima non si risolve la nostra situazione, è chiaro che la situazione adesso è un’altra ma a questo punto si deve rinunciare a tutte le spese superflue e aiutare chi ha bisogno”.

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