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Cronaca

Sversamento nave San Giusto, gasolio ancora in mare: prosegue la bonifica

La Marina Militare: "Fino a quando i rilievi ambientali confermeranno il completo ripristino delle condizioni di normalità del seno di ponente"

BRINDISI - A tre giorni dallo sversamento nella foce di Canale Cillarese il gasolio è ancora in mare, proseguono intanto le attività di bonifica. La Marina Militare ha diramato oggi (giovedì 12 agosto 2021) un comunicato, che recita: "Le attività di bonifica da parte delle ditte specializzate incaricate, intervenute subito dopo l'evento su segnalazione dell'accaduto da parte del Comando di bordo e del coordinamento con la locale Capitaneria di Porto, hanno consentito il tempestivo contenimento dello sversamento mediante l'impiego di panne antinquinamento e la rimozione del gasolio sversato".

Una parte dello sversamento, 300 litri di gasolio, avvenuto durante le operazioni tecniche di travaso combustibile tra le casse di bordo dalla nave San Giusto, aveva interessato anche l'area del cantiere navale Balsamo e l'area antistante il parco del Cillarese. Tutte le operazioni sono state eseguite in costante coordinamento con la locale Capitaneria di Porto che unitamente all'Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa), ha effettuato diversi campionamenti nelle acque del Seno di Ponente monitorando l'evoluzione della situazione nel tempo. Le attività - fanno sapere dalla Marina Militare - proseguiranno fino a quando i rilievi ambientali confermeranno il completo ripristino delle condizioni di normalità.

Sversamento porto Canale Cillarese 2 - Copia-2

Già il 9 agosto la situazione era apparsa seria, ci si era resi conto che si trattava di "Marine Diesel Oil– Nato F76", sversato accidentalmente in mare dalla nave San Giusto, ormeggiata nella banchina "Garibaldi", durante operazioni di travaso. La Procura della Repubblica di Brindisi è stata messa al corrente dei fatti. Sono stati avviati degli accertamenti per risalire al tipo di sostanza finita in mare e all'origine dello sversamento. Il fastidioso odore è arrivato fino alle abitazioni del rione Minnuta. A stretto giro di posta alcune associazioni avevano commentato l'evento.

Legambiente aveva diramato una nota: "Eventi più o meno accidentali richiedono l'aggiornamento del Piano di Protezione Civile e di quelli di emergenza e la rimozione delle fonti di rischio, quantomeno, l'interessamento sempre minore di aree abitate, per cui attendiamo che il sindaco, in primo luogo in quanto Ufficiale di Governo in materia sanitaria, il presidente dell'autorità di sistema portuale del Basso Adriatico, il comandante della Capitaneria di Porto ed anche il presidente dell'Asi si facciano carico dell'assunzione dei provvedimenti d'urgenza non più rinviabili e delle scelte pianificatorie con il pieno coinvolgimento della popolazione, ricordando che ritardi ed omissioni che comportino danni ambientali e sanitari provocherebbero anche reati perseguibili".

Il commento dell'Amministrazione comunale

Anche il Forum Ambiente, salute e sviluppo era intervenuto sulla vicenda, chiedendo anche lo spostamento della base navale della Marina Militare: "Sarebbe proprio necessario che le istituzioni locali dismettessero l’atteggiamento notarile rispetto agli incidenti che periodicamente si verificano in una città con importante presenza industriale e marittima come la nostra (è di solo qualche settimana fa la dispersione sempre di idrocarburi da un carro cisterna ferroviario diretto a Versalis) e adottino fattive ed efficaci misure preventive e prudenziali a tutela della salute pubblica. Conoscere dopo l’accaduto i dettagli degli incidenti serve solo quantificare i danni alla salute ma non a prevenirli o mitigarli".

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