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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

“Tablet chiesti dall’ex assessore e non pagati”: decreto ingiuntivo al Comune

La società Cellular Point srl ottiene pronuncia favorevole dal Tribunale mostrando la fattura per 9356 euro di luglio 2013. L’Ente si oppone, i dirigenti: “Fornitura in violazione delle norme sui procedimenti di spesa”. Ordine firmato da Antonio Giunta

BRINDISI – Batte cassa la società che ha fornito 18 tablet all’ex assessore allo Sport del Comune di Brindisi, Antonio Giunta, tre anni fa: dopo aver chiesto – invano - il pagamento della fattura di 9.356 euro, la srl ha ottenuto un decreto ingiuntivo nei confronti dell’Amministrazione. Che, dal canto suo, continua a non volerne sapere e ha presentato opposizione.

Antonio GiuntaA lamentare il mancato pagamento della fattura è la Cellular Point che ha sede in città e che il 25 luglio 2013 fece pervenire a Palazzo di città, all’attenzione dell’allora titolare della delega alla Pubblica istruzione in uno con lo Sport,  il conto di quella fornitura chiesta in occasione della “premiazione dell’evento di boxe europeo” che si svolse a Brindisi l’8 giugno 2013.

Nonostante siano passati mesi e anni, non c’è stato il saldo. La società, tramite il suo avvocato, ha fatto pervenire anche per le vie informali richiesta di pagamento. Ma niente. Dal Comune nessuna risposta. Vero è che di quella fattura la struttura dirigenziale, per lo meno quella del settore Sport, ne è a conoscenza perché il “caso” dei tablet non pagati è stato evidenziato in occasione della ricognizione dei debiti fuori bilancio, così definiti perché lasciati in eredità da precedenti Amministrazioni. In questo caso il peso risale al periodo della Giunta di centrosinistra di Mimmo Consales: Antonio Giunta entrò nell’esecutivo come consigliere eletto nella lista civica Progettiamo Brindisi, costituita per sostenere la candidatura del giornalista, ma poi venne messo alla porta. Alle ultime amministrative Giunta si è ricandidato nella coalizione di centrosinistra con Nando Marino candidato sindaco, risultando il più suffragato della lista La Puglia in più, riconducibile a Giovanni Brigante e al senatore Dario Stefàno.

I tablet, infatti, risultano nella scheda dei debiti extra bilancio nella quale si legge che l’acquisto rientrava in quelli per “finalità istituzionali” e che avvenne su “disposizione diretta dell’assessore allo Sport Antonio Giunta” .

La società, nel frattempo, non si è arresa e ha adito le vie legali, sino ad arrivare a chiedere e a ottenere decreto ingiuntivo per la somma corrispondente all’importo della fattura: il provvedimento del Tribunale è stato notificato lo scorso 23 agosto, il 13 settembre la decisione della Giunta di proporre opposizione con gli avvocati interni.

Il dirigente dell’ufficio legale ha chiesto spiegazioni al collega delle politiche abitative e la risposta è stata questa: “Non ha conoscenza dell’effettuazione da parte della società della fornitura dei tablet destinati all’assessorato alla Pubblica Istruzione”. Tanto è scritto a titolo di premessa, per poi precisare che la “stessa (vale a dire la fornitura, ndr) è avvenuta in violazione delle norme giuscontabili che regolano i procedimenti di spesa, in assenza di ordinativo a propria firma e del relativo impegno”.

A giudizio dei dirigenti la “suddetta circostanza comporta un difetto di legittimazione dell’Ente e l’insorgere di un rapporto obbligatorio diretto tra il privato fornitore e l’amministratore, funzionario o dipendente che hanno ordinato o conseguito la fornitura”. A decidere chi ha ragione chi torto sarà un giudice. Mentre spetta al Comune valutare se procedere o meno nei confronti dell’ex assessore.

 

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