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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

“Tangenti per i rifiuti e assunzioni”: il pm chiede la condanna di Consales a cinque anni

Il pubblico ministero conferma l’accusa nei confronti dell’ex sindaco. E invoca tre anni e sette mesi per l’imprenditore Screti: “Parziale atteggiamento collaborativo dopo l’arresto”

BRINDISI – Corruzione dietro l’aggiudicazione dell’appalto per la gestione dell’impianto di Cdr in favore della Nubile srl. Tangenti per 30mila euro più sei assunzioni. La Procura di Brindisi ha chiesto la condanna a cinque anni di reclusione di Mimmo Consales, in qualità di ex sindaco, e tre anni e sette mesi per l’imprenditore Luca Screti, come amministratore unico (all’epoca) della società.

La requisitoria

Il pm Giuseppe De NozzaIl sostituto procuratore Giuseppe De Nozza (nella foto accanto), titolare del fascicolo d’inchiesta, non ha modificato di una virgola l’impostazione accusatoria e questa mattina ha consegnato le conclusioni davanti al giudice per l’udienza preliminare, Tea Verderosa, di fronte al quale è stato incardinato il processo in abbreviato. Rito alternativo al dibattimento che i due imputati hanno scelto, a conclusione delle indagini che il 6 febbraio 2016 portarono all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare: in carcere Screti, ai domiciliari Consales. Per la società Nubile, il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto l’applicazione di una sanzione pari a 270mila euro, con interdizione in perpetuo dalla contrattazione con le pubbliche amministrazioni.

Per l’imprenditore, il pm ha tenuto conto di un parziale atteggiamento di collaborazione, poiché Screti – interrogato due volte dallo stesso magistrato quando era ristretto nel carcere di Brindisi– confermò di aver versato una somma di denaro in favore dell’ex primo cittadino di Brindisi, pari a 16mila euro rispetto alla contestazione della presunta tangente di 30mila euro sostenuta dal pm. Mostrò anche uno schema dei prelievi dal proprio conto corrente bancario, aperto presso un istituto di credito di Ostuni, dove confluiva l’indennità che percepiva nel periodo in cui era amministratore unico della Nubile srl, la società che ottenne la gestione dell’impianto di proprietà comunale, in via per Pandi. Ancora sotto sequestro.

Le difese

Quelle dichiarazioni sono state corrette o comunque precisate di recente, in occasione dell’ultima udienza del processo, quando Screti ha sostenuto l’esame da imputato perché l’imprenditore ha specificato di aver inteso quel versamento di denaro a titolo di prestito. Era convinto – ha detto al gup – che prima o poi Consales avrebbe reso l’importo.  Screti, inoltre, ha confermato la richiesta di assunzione di sei persone alle dipendenza della Nubile srl, nomi che avrebbe fatto Consales e che si riferirebbero a persone a lui vicine.

impianto cdr brindisi-2

L’ex sindaco di Brindisi ha sempre respinto l’accusa e sostiene che Screti abbia offerto un contributo elettorale. Una somma di denaro che peraltro lui mai avrebbe chiesto e della quale non sapeva né l’importo, né la data del versamento. Ha ammesso di aver una posizione debitoria, per 315mila euro, riconducibile alla sua vecchia società di comunicazione, la News sas, oggetto del processo ordinario che pende in Appello. L’ex sindaco è stato condannato dal Tribunale per abuso d’ufficio a un anno e sei mesi, a fronte della richiesta di sei anni e dieci mesi avanzata da De Nozza, per il quale Consales era colpevole anche di concussione. Per questo ha impugnato la sentenza.

Da quella prima inchiesta emersero pagamenti in contanti, per saldare un debito di 315mila euro che Consales aveva nei confronti di Equitalia. Versamenti rateali avvenuti subito dopo la sua elezione a primo cittadino per il centrosinistra, con il Pd in testa, sui quali il pm dispose ulteriori accertamenti per capire la provenienza del denaro. Da qui l’inchiesta bis per corruzione, con successivo arresto. Le arringhe dei penalisti sono previste per la fine del mese. La sentenza è attesa per luglio.

L’accusa di corruzione

luca screti-2Per il pm, l’ex sindaco di Brindisi  avrebbe speso “il ruolo politico e amministrativo in sostengo degli interessi della Nubile, società gravata da un’imponente esposizione debitoria, oggetto di transazione con l’Agenzia delle Entrate” reso possibile “anche e soprattutto spendendo la stipula del contratto da 176.514.000 di euro con il Comune di Brindisi per la gestione, per 15 anni, dell’impianto per rifiuti di via per Pandi, di proprietà dell’Amministrazione cittadina”. Le “ulteriori utilità sono consistite nell’assunzione e comunque nel far lavorare alle dipendenze della Nubile sei persone, in occasione della messa in esercizio a regime, il 7 gennaio 2014 dell’impianto di Cdr” con provvedimento ritenuto “illegittimo del 6 novembre 2013”. (Nella foto al lato Luca Screti)

Il processo

Il giudizio in abbreviato è stato condizionato ad alcune richieste presentate dai difensori. Per Consales, l’avvocato Massimo Manfreda ha chiesto e ottenuto l’ascolto dell’ex dirigente del settore Rifiuti, Fabio Lacinio, e all’acquisizione delle lettere scritte dall’ex sindaco di Brindisi al prefetto per sollecitare i sindaci dei comuni della provincia a partecipare alle riunioni dell’Oga (l’organo di governo d’ambito). In quel periodo le Amministrazioni cittadine erano in contestazione per la gestione della raccolta dei rifiuti al punto da disertare il tavolo. Da lì a poco l’Oga sarebbe stata commissariata.

Per Screti, il difensore Vincenzo Farina (nella foto in basso), ha chiesto una condizione: l’acquisizione delle conclusioni di perizie sulle capacità economico-finanziarie della srl e della recente sentenza del tribunale tedesco.

Le parti civili

vincenzo farina-2E’ stata ammessa al rito abbreviato la società Nubile srl, in veste di responsabile civile. Il gup ha accolto la costituzione di come parti civili del Comune di Brindisi con l’avvocato Simona Guida e richiesta di risarcimento di danni, anche di immagine, per un milione di euro. Stesso ammontare è stato domandato dal Comune di Cellino San Marco con l’avvocato Francesco Magistro; centomila euro per il Comune di San Pietro Vernotico con l’avvocato Guido Massari. E ancora 300mila euro da Legambiente con l’avvocato Stefano Latini. Ammessa anche la costituzione dell’Oga, per due milioni di euro, nonostante le opposizioni sollevate dagli avvocati Manfreda e Farina in relazione a una duplicazione di richiesta danni, viste le istanze dei singolo Enti. Nessuna quantificazione, invece, per la Regione Puglia rappresentata dall’avvocato Gaetano Sassanelli.

Gli altri due imputati

L'accusa di corruzione è stata confermata nei confronti di altre due persone: il commercialista di Lecce Massimo Vergara e l'ingegnere Marcello Caramuscio, quest'ultimo in qualità di direttore tecnico dell'impianto di Cdr. Entrambi hanno rinunciato all'abbreviato e per difendersi dalle accuse affronteranno il processo ordinario dinanzi al Tribunale in composizione collegiale.

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