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Cronaca

Compostaggio e A2A, strano intreccio tra crisi dei rifiuti e crisi della centrale

La storia infinita degli impianti dei rifiuti solidi urbani in provincia di Brindisi, che sta facendo rizzare i capelli ai sub-commissari regionali dell’Oga, approda ad un nuovo capitolo, tutt’altro che chiaro nella sua maturazione e nei suoi propositi

BRINDISI - La storia infinita degli impianti dei rifiuti solidi urbani in provincia di Brindisi, che sta facendo rizzare i capelli ai sub-commissari regionali dell’Oga, approda ad un nuovo capitolo, tutt’altro che chiaro nella sua maturazione e nei suoi propositi. Sin qui abbiamo un fascicolo in procura sulla gestione della discarica di Autigno, una relazione della Digos su quello del Cdr, cui si sta aggiungendo anche l’invio di atti dall’ufficio del commissario dell’Organo di governo d’ambito al pm. Senza contare le altre indagini già chiuse e all’esame della magistratura.

Oggi si apprende, per vie traverse, che il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, intenderebbe proporre la realizzazione in area industriali, ma sembra proprio che si tratti di competenze di Edipower A2A, di un impianto di compostaggio di grande capacità, per coprire il target della 60mila tonnellate indicato dal Piano regionale dei rifiuti per il fabbisogno della provincia di Brindisi, che oggi utilizza impianti privati esterni a costi gravosi per le comunità.

 Vale la pena ricordare che a febbraio, in chiusura delle tensioni generate dalla proposta del Comune di Carovigno di realizzare un impianto di compostaggio esattamente al confine con i Comuni di San Vito dei Normanni e Brindisi, i sindaci dell’Oga nel bocciare quel progetto decisero che gli impianti da realizzare – visto che Francavilla Fontana non ne voleva nel suo territorio – sarebbero sorti nella zona industriale di Brindisi e nell’area degli insediamenti produttivi di Torre santa Susanna, Comune che aveva offerto una opzione.

Ora, avrebbe fatto sapere Consales nella riunione di questa mattina sulla crisi della centrale Edipower A2A, il nuovo sindaco di Torre Santa Susanna non ha intenzione di dar corso a quel proposito, e a questo punto l’impianto che si deve fare a Brindisi dovrà essere nuovo ed avere la capacità di assorbire l’intera quota o quasi, stante le condizioni della struttura già esistente. Dove farlo? Si dice che la proposta di Consales sarà quella di una verifica con A2A della disponibilità ad investire nel ciclo dei rifiuti a Brindisi, poichè la centrale non sarà riaperta e sono cominciate le procedure di mobilità.

Quindi si prenderanno in considerazioni aree interno al perimetro della vecchia centrale? E chi gestirà l’impianto, A2A? E questo cosa comporterà, il rinvio all’infinito dello smantellamento del vecchio impianto termoelettrico, della bonifica dell’area e della sua restituzione agli usi portuali? Ma non era proprio Consales uno dei sostenitori  della liberazione di quella parte del porto? Tutti questi dubbi, tra i quali c’è anche la domanda cosa c’entra il presidente dell’Asi, Marcello Rollo con questa vicenda, prendono corpo perché tutto è stato condotto senza informare le forze politiche del consiglio comunale e senza dichiarare pubblicamente le intenzioni.

Quindi è possibile che si tratti di dubbi del tutto infondati, e che ad esempio Rollo (voluto da Consales nella squadra istituzionale che si deve dedicare all'emergenza occupazionale nella centrale chiusa da due anni) sia stato chiamato in causa per suggerire su quali terreni della zona industriale si potrebbe concretizzare l’intervento che dovrebbe finanziare A2A, e che perciò il sito della vecchia centrale non c’entri nulla. Ma ce lo deve dire il sindaco di Brindisi. In ogni caso ne sapremo di più domani, visto che se ne dovrebbe parlare nell’incontro in Regione sulla questione Edipower-A2A.

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