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Cronaca

Tentata estorsione a Mimmo Mele, ascoltati solo due testimoni

ROMA - Sono stati ascoltati due testi e quindi il processo per tentata estorsione ai danni di Cosimo Mele è stato aggiornato al 18 gennaio. Non era presente l’ ex deputato dell’Udc, parte lesa, rappresentato dall’avv. Mario Guagliani. Non era presente Francesca Zenobi, escort romana, che deve a Mele la notorietà per via di quella notte a luci rosse nell’hotel Flora, in via Veneto, con l’allora deputato, una escort russa e tanta cocaina. Per quella vicenda Mele e sotto processo e la Zenobi è parte civile. C’era, invece, Emanuele Antonacci, avvocato originario del Leccese, residente a Roma, all’epoca dei fatti (tra l’estate 2007 e i primi mesi del 2008), difensore della Zenobi.

ROMA  - Sono stati ascoltati due testi e quindi il processo per tentata estorsione ai danni di Cosimo Mele è stato aggiornato al 18 gennaio. Non era presente l’ ex deputato dell’Udc, parte lesa, rappresentato dall’avv. Mario Guagliani. Non era presente Francesca Zenobi, escort romana, che deve a Mele la notorietà per via di quella notte a luci rosse nell’hotel Flora, in via Veneto, con l’allora deputato, una escort russa e tanta cocaina. Per quella vicenda Mele e sotto processo e la Zenobi è parte civile. C’era, invece, Emanuele Antonacci, avvocato originario del Leccese, residente a Roma, all’epoca dei fatti (tra l’estate 2007 e i primi mesi del 2008), difensore della Zenobi.

La Zenobi e Antonacci in questo processo sono imputati. Rispondono del tentativo di estorsione nei confronti di Mele: gli avrebbero chiesto centomila euro in modo da ammorbidire la versione sulla notte a luci rosse. Oppure novantamila euro e un contratto di un anno per la Zenobi con la Rai o con Canale 5. Non sapevano Francesca Zenobi e l’avv. Antonacci che l’avvocatessa Susanna Gavotto, su incarico di Mele, stava registrando le conversazioni. Due cassette consegnate personalmente da Mele ai carabinieri della sezione Appia di Roma che hanno portato al rinvio a giudizio dei due per tentativo di estorsione nei confronti di Mele.

L’udienza di oggi è iniziata con il rinnovamento degli atti a seguito del cambio di giudice. Alla dott.ssa De Martiriis è subentra la dott.ssa Venneri. Sono quindi stati ascoltati il maresciallo dell’Arma che raccolse la denuncia e acquisì le due cassette, e il perito Meo che ha effettuato la trascrizione. Deposizioni di routine.

Il processo è quindi stato rinviato. Nella prossima udienza saranno sentiti i due imputati e l’avvocatessa che fece finta di accettare la trattativa per addolcire la pillola processuale di Mele, accusato di avere fatto ingerire alla Zenobi e alla sua collega russa cocaina nella notte d’amore folle che si concluse con la Zenobi portata al Pronto soccorso per un malore provocato dalla cocaina. Per quella vicenda la prossima udienza è il 23 novembre.

Era fine luglio del 2007 quando esplose lo scandalo che bloccò, almeno momentaneamente, la carriera politica di Mele, costretto a lasciare l’Udc ed a passare al gruppo misto e poi a non ricandidarsi alle successive politiche. Vicenda che lasciò strascichi anche nella vita familiare. La moglie in quei giorni dette alla luce la secondogenita. Ha sempre sostenuto il marito sino a quando non ha deciso che era giunto il momento di mettere da parte le apparenze e lasciarlo.

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