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Cronaca

Tentata rapina in tabaccheria, brindisino ai domiciliari

Cosimo Andriulo, 44 anni, lascia il carcere tre mesi dopo l'irruzione nell'esercizio commerciale di via Sant'Angelo: aveva un coltello, venne messo in fuga dal titolare, dalla figlia e dal suo fidanzato che rimasero feriti. Il gip ha accolto l'istanza del difensore

BRINDISI – Tre mesi dopo aver tentato la rapina nella tabaccheria di via Sant’Angelo, a Brindisi, Cosimo Andriulo, 44 anni, ha lasciato il carcere per i domiciliari: il gip del Tribunale, Luigi Forleo, ha accolto la richiesta di attenuazione della misura presentata nei giorni scorsi dal difensore Luca Leoci.

cosimo andriulo-2Andriulo da questa mattina è ristretto nella sua abitazione, fermo restando l’accusa mossa nei suoi confronti per l’irruzione nell’esercizio commerciale avvenuta il 24 aprile. Venne bloccato dal titolare, dalla figlia e dal fidanzato della ragazza, tutti e tre rimasti feriti.

L’indagato due giorni dopo il tentativo di rapina, nel corso dell’interrogatorio per la convalida, ammise le proprie responsabilità: “L’ho fatto per disperazione, perché non lavoro e ho quattro bambini da mantenere, ma non ricordo bene come sono andate le cose perché ho agito sotto l’effetto di droga”, disse al gip.

Andriulo venne arrestato dagli agenti dalla Sezione volanti, diretti dal vice questore Alberto D'Alessandro,  a distanza di qualche ora dall’azione nella tabaccheria: le immagini registrate dalle telecamere del sistema di videosorveglianza ripresero le sequenze mostrando un uomo di corporatura robusta, con il volto coperto da passamontagna, piombato nell’esercizio commerciale con due coltelli, attorno alle 23. Venne anche descritto nel dettaglio dal titolare, dalla figlia e dal fidanzato, rimasti feriti nella colluttazione, con otto giorni di prognosi stando a quanto risulta dal referto medico acquisito nel fascicolo del pm.

Una volta entrato nella tabaccheria, urlò in dialetto brindisino “datemi i soldi” e si avvicinò alla cassa minacciando i presenti con i coltelli. Venne stato bloccato, riuscì a divincolarsi e a darsi alla fuga. Gli agenti delle Volanti lo raggiunsero nella sua abitazione, dopo aver visionato le immagini: corporatura già nota essendoci stati precedenti, abiti indossati dal rapinatore trovati nell’abitazione. Quindi l’arresto in flagranza di reato, dopo la comunicazione al pubblico ministero di turno, Antonio Costantini.

Il penalista, Luca Leoci, aveva già anticipato la volontà di chiedere l’attenuazione della misura con quella degli arresti domiciliari in modo tale da permettere a Cosimo Andriulo di riprendere il programma terapeutico avviato lo scorso mese di gennaio. La terapia, quindi, dovrebbe riprendere nei prossimi giorni. Nel frattempo la difesa attende la richiesta di processo per valutare se chiedere il patteggiamento della pena o avvalersi del rito abbreviato.



 

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