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Martedì, 3 Ottobre 2023
Cronaca

"Test invalsi boicottati dal 70 per cento degli studenti a Brindisi"

In provincia di Brindisi i test Invalsi sarebbero stati boicottati dal 70 per cento degli studenti nella giornata di ieri. Il dato è stato fornito dall’Uds (Unione deglistudenti) Puglia

BRINDISI – In provincia di Brindisi i test Invalsi (una prova scritta che ha lo scopo di valutare i livelli di apprendimento degli studenti al terzo anno della scuola secondaria di primo grado) sarebbero stati boicottati dal 70 per cento degli studenti nella giornata di ieri (12 maggio). Il dato è stato fornito dall’Uds (Unione degli studenti) Puglia, in una nota stampa dalla quale emerge che la soglia di boicottaggio si è attestata sul 70 per cento anche a Bari, mentre il picco massimo lo si è raggiunto a Taranto, 85 per cento. Complessivamente in Puglia, sempre secondo l’Unione degli studenti, la media è stata del 60 per cento.

I dirigenti di alcuni istituti scolastici, da quanto riferito dall’Uds, si sono opposti all’iniziativa di protesta. In una scuola di Brindisi, ad esempio, “gli studenti – riferisce l’Uds - sono stati minacciati di un abbassamento dei voti in condotta”. In un’altra, “il preside ha preferito mandare un Sms a tutte le famiglie sostenendo che le ragioni della protesta fossero 'fantasiose' e invitandole a collaborare per la buona riuscita dei test”. A Ostuni, invece, “è stata fatta una circolare in cui si sosteneva che l’assenza del 12 maggio sarebbe stata ‘ingiustificabile’”.

“Non possiamo accettare - dichiara Nicolò Ceci, coordinatore regionale dell’Unione degli Studenti Puglia - nessuno dei provvedimenti adottati, dalle chiamate alle famiglie invitando a dissuadere i rispettivi figli a non partecipare alla mobilitazione nazionale di boicottaggio, ai casi più gravi in cui addirittura gli studenti sono stati minacciati di sospensioni e ritorsioni sui voti”.

“Il pugno di ferro adottato dai dirigenti – prosegue Ceci - è un’evidente conseguenza di quello che da anni denunciamo: la messa in atto di una logica competitiva in cui le scuole sgomitano tra loro per raggiungere i migliori risultati, per accaparrarsi fondi pubblici e finanziamenti privati.”

Dello stesso tenore sono le dichiarazioni di Giulio Gazzaneo, dell’Uds Puglia: “Non ci arrenderemo - dichiara Gazzaneo - di fronte alle misure repressive, ma continueremo a chiedere con forza il rispetto dei nostri diritti. Invitiamo tutti i dirigenti scolastici a non portare a termine le intimidazioni fatte: la scuola deve tornare ad essere un luogo di confronto e di riflessione, in cui insegnare i principi democratici piuttosto che il sapore amaro della repressione e dello smantellamento dei diritti”. 

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