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Martedì, 23 Aprile 2024
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Olympia, un autista brindisino: "L'equipaggio ha mantenuto i nervi saldi"

La testimonianzia di Stefano Andrisano: "Ci hanno saputo assistere, evitando che dilagasse il panico"

BRINDISI – Salvo cambi di programma, potrebbero rientrare a Brindisi domani mattina (domenica 20 febbraio) i naufraghi italiani dell’Euroferry Olympia della Grimaldi Lines. Il condizionale è d’obbligo perché anche per la mattinata di oggi i malcapitati erano attesi a Costa Morena, a bordo  della motonave Florencia, ma i piani successivamente sono cambiati. Fra i brindisini soccorsi in mare aperto vi è anche l’autotrasportatore Stefano Andrisano, imbarcatosi sull’Olympia con un furgone. Andrisano è stato ospitato insieme ad quattro concittadini in uno degli alberghi messi a disposizione di passeggeri e membri dell’equipaggio.

Si cercano 12 dispersi a bordo del relitto

Il ricordo della nave avvolta dalla fiamme resterà indelebile. “Eravamo partiti da Igoumenitsa – racconta l’autotrasportatore – da circa un’ora. Dormivo quando ci hanno ordinato di lasciare immediatamente la cabina e di uscire sul ponte. Siamo stati fortunati a trovare un equipaggio pronto a gestire l’emergenza. Ci hanno saputo assistere, evitando che dilagasse il panico. Mentre alcuni contavano i passeggeri, altri continuavano a cercare nella nave. Purtroppo qualcuno, senza attenersi alle indicazioni, ha cercato di raggiungere la stiva per recuperare gli effetti personali”.

La fase più delicata è stata quella dell’abbandono nave. “Alcune scialuppe – spiega ancora Andrisano – erano praticamente irraggiungibili a causa del fumo. Fortunatamente ne sono bastate un paio per mettere tutti in salvo. In quei momenti ci siamo aiutati l’uno con l’altro. Nessuno doveva restare indietro”. Al resto ci ha pensato il pattugliatore Monte Sperone della Guardia di finanza, che nel giro di 10 minuti dalla ricezione del messaggio di allarme ha raggiunto l’Olympia e ha salvato 243 naufragi. “Ho perso i miei effetti personali – afferma Stefano – ma non importa. La vita è il bene più prezioso. Ci tengo a ringraziare tutti i membri dell’equipaggio per aver mantenuto i nervi saldi, spiegandoci cosa bisognava fare. Se non fosse stato per loro, non so come sarebbe finita”. 

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