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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

“Ospedale Perrino: dai reparti sparivano pannolini, traverse e carta igienica”

La testimonianza dell’ex direttore della farmacia nel processo ordinario in cui sono imputati sei ex dipendenti Sanitaservice

BRINDISI – “C’è stato un periodo di tempo durante il quale, i responsabili di diversi reparti dell’ospedale Antonio Perrino, denunciavano ammanchi continui di materiale: sparivano traversine per i letti, pannolini per bambini e carta igienica. Prodotti non costosi, ma di largo consumo”.

Furti di farmaci in ospedale-2

Il processo e la testimonianza

La testimonianza rispetto a quelle che sembravano inizialmente misteriose sparizioni di prodotti all’interno del Perrino è stata consegnata ai giudici, dall’ex direttore della farmacia del nosocomio di Brindisi, Giovanni Licciulli, nell’udienza del processo (ordinario) in corso di svolgimento davanti al Tribunale, in cui sono imputati sei brindisini, tra i quali ex dipendenti della Sanitaservice, la società in house della Asl. Licciulli è stato ascoltato venerdì scorso, in qualità di testimone citato dal pubblico ministero, assieme all’amministratore unico della Sanitaservice, Flavio Maria Roseto: la srl ha licenziato i dipendenti coinvolti nell’inchiesta dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione di Taranto (Nas) e arrestati nel blitz del 16 ottobre 2017.

Licciulli ha anche aggiunto che, di fronte agli ammanchi, il direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Brindisi, Giuseppe Pasqualone, sporse denuncia. Conferma in tal senso, è arrivata dall’amministratore della Sanitaservice. Roseto si è anche soffermato sugli aspetti logistici all’interno del magazzino, descrivendo in che modo il materiale arrivava e come veniva smistato, usando dei roller (nome scelto per l’inchiesta) sui quali venivano caricati i pacchi sigillati con delle fascette, simili a quelle usate dagli elettricisti.

Gli imputati e le accuse

Sono imputati: Damiano Bissante (difeso dall’avvocato Giuseppe Guastella), Cosimo De Tommasi (difeso da Fabio Valentini), Attilio Ferulli (difeso da Lelio Lolli), Sergio Gianfrate (difeso da Alessandro Longo), Saverio Pollio (difeso da Livio Di Noi) e Santo Schiena (difeso da Paolantonio D’Amico). Furono tutti arrestati, il 17 ottobre 2016, in esecuzione di provvedimenti cautelari, con le accuse di peculato, furto e appropriazione indebita, mosse dal sostituto procuratore Valeria Farina Valaori (ora passata nel pool dell’Antimafia, a Lecce). In alcuni casi venne contestata anche la truffa in relazione a dipendenti che si assentavano dal posto di lavoro in assenza di autorizzazione: venne documentato il non corretto uso del cartellino smarcatempo per la registrazione delle presenze.

Furti di farmaci in ospedale 3-2

Le telecamere

Per verificare cosa succedeva nel magazzino e nel sottoscala furono nascoste sei telecamere che permisero di ricostruire una serie di episodi, poi contestati nel provvedimento di arresto e successivamente transitati nei capi di imputazione, per i quali c’è stato il rinvio a giudizio divanzi al Tribunale, in composizione collegiale.

Con le stesse accuse sono stati già condannati, con rito abbreviato quattro brindisini. I difensori, dopo il deposito delle motivazioni, hanno impugnato la sentenza in Appello chiedendone la riforma.

Le condanne in abbreviato

Affermazione di colpevolezza, al momento, è stata pronunciata nei confronti di: Oliver Cannalire, condanna a tre anni, quattro mesi e dieci giorni (il pm aveva invocato tre anni, quattro mesi e venti giorni (difeso dall’avvocato Vito Epifani); per Massimiliano Bataccia tre anni, otto mesi e dieci giorni (esattamente quanto chiesto dal pm, avvocato Daniela d’Amuri); per Ignazio Menga, dieci mesi dieci giorni e 400 euro multa (il pm aveva chiesto due anni, dieci mesi e venti giorni, avvocato Daniela d’Amuri); per Michelangelo Lombardi, quattro anni, otto mesi e venti giorni (a fronte della richiesta del pm a quattro anni e nove mesi (difeso dagli avvocati Paoloantonio D’Amico e Francesco Arigliano).

Il gup Paola Liaci ha riqualificato alcune condotte arrivando all’affermazione di colpevolezza per Bataccia in relazione a un episodio di peculato, 21 furti aggravati, quattro appropriazioni indebite e 12 truffe aggravate; per Lombardi un episodio di peculato, 35 furti aggravati, nove appropriazioni indebite e 30 truffe aggravate; per Cannalire un episodio di peculato, tre furti aggravati, un’appropriazione indebita e 21 truffe aggravate; infine per Menga due episodi di furto aggravato, tre appropriazioni indebite e tre truffe aggravate. Nei confronti dei primi tre imputati, inoltre, è stata dichiarata l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di cinque anni, stesso periodo di interdizione dalla professione. Solo Menga ha ottenuto il riconoscimento della sospensione della pena, in fase di esecuzione.

Il risarcimento danni

Tutti e quattro gli imputati sono stati condannati al risarcimento dei danni in favore delle parti civili, Asl e Sanitaservice, da liquidare in separata sede, nonché al pagamento delle spese processuali. Disposta una provvisionale pari a cinquemila euro per la Sanitaservice, alle cui dipendenze lavoravano gli imputati. In alcuni casi, pendono i ricorsi di fronte al Tribunale del lavoro.


 

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