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Domenica, 1 Ottobre 2023
Cronaca

Torchiarolo, ingenti danni per l'alluvione: chiesto lo stato di calamità naturale

Il sindaco Nicola Serinelli non ha perso tempo a richiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale, l'unica via per ristorare i cittadini e il territorio per i danni subiti

TORCHIAROLO – I danni causati dall’acquazzone che si è abbattuto nei giorni scorsi nel territorio del Comune di Torchiarolo sono ingenti: campagne, scantinati, abitazioni ma anche attività commerciali completamente allagate, spiagge cancellate dalla furia dell’acqua. Il sindaco Nicola Serinelli non ha perso tempo a richiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale, l’unica via per ristorare i cittadini e il territorio per i danni subiti. Lo ha fatto il 7 settembre scorso, subito dopo la prima alluvione, la stessa richiesta, fa sapere il primo cittadino, sarà integrata con i fatti di sabato 10 settembre quando un’altra alluvione ha nuovamente messo in ginocchio il paese e le marine. Torre San Gennaro, in località Rotonda, non ha più sabbia e il mare in quel tratto di costa è marrone per l’acqua mista a terra ed erbacce che si sta riversando sull’arenile esattamente dal 6 settembre per lo straripamento della Quatina. Si tratta di un’area paludosa situata tra San Gennaro e Lido Presepe dove confluisce un canale che raccoglie le acque meteoriche di decine di campagne.

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Per lunedì 12 settembre alle 12 è convocato un tavolo tecnico con tutte le parti interessate al disastro tra cui Acquedotto, Arneo ed Enel, proprio per fare il punto della situazione sullo stato di emergenza e tornare sul discorso delle barriere contro l'erosione costiera, altro flagello delle marine a sud di Brindisi. “In riferimento alle recenti pesanti mareggiate, ultima delle quali registratasi nella giornata di ieri, 6 settembre, che ha messo letteralmente in ginocchio tutto il territorio comunale, in particolare il centro abitato, chiedo venga riconosciuto lo stato di calamità, attesi i gravissimi danni subiti da privati cittadini (centro, marine, campagne, area archeologica Valesio) nonché dall’Ente locale (strutture immobili, in particolare scuole e palestre, reti viarie, caditoie, impianti, reti idrico/fognarie)” scriveva il 7 settembre scorso.

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“Per lunghe ore si è abbattuta, insistentemente, su tutto il territorio comunale una vera bomba d’acqua che ha procurato conseguentemente pesantissimi danni non solo alle strutture pubbliche, ma soprattutto a tantissime abitazioni di privati cittadini che hanno perduto beni mobili e rischiano di mettere a repentaglio quelli immobili, a causa di allagamenti che hanno superato il metro di acqua (come ben può verificarsi dalle allegate foto, nonché dalle relazioni del Comando di P.L. e dell’ufficio tecnico). Solo l’intervento dei vigili del fuoco (ben 4 unità), della protezione civile (provenienti da 5 comuni), opportunamente allertati dall’inizio dell’evento atmosferico, insieme con l’abnegazione e il coraggio dei miei concittadini ha evitato che si registrassero sul mio paese, le conseguenze dell’ennesima “piaga”, dopo i flagelli della Xylella, dell’inquinamento aria/mare, del rischio dissesto economico/finanziario, dei rifiuti ecc.; non posso pertanto non sollecitare l’intervento dei superiori organi per venire incontro alle criticità rappresentate”.

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Le stesse identiche cose si sono verificate sabato 10 settembre, si sono allagate le stesse zone. Una delle cause è dovuta all’allagamento del tratto di superstrada che costeggia Torchiarolo che collega Brindisi a Lecce, diventata un fiume in piena anche a causa dell’intasamento delle vasche di contenimento adiacenti alla carreggiata. Intasamento causato anche dall’abbandono di rifiuti nelle cunette. La zona industriale di Torchiarolo si è completamente allagata, si è resa necessaria la trivellazione del terreno per creare pozzi per la dispersione delle acque meteoriche.

IL VIDEO DEI LAVORI DI TRIVELLAZIONE

“I danni delle ultime ore si assommano alle precedenti, già registratesi nell’autunno dello scorso anno e nel corso della stagione estiva, nelle località Marina di Lendinuso, Lido Presepe e Torre San Gennaro, località di competenza di questo Comune con effetti registrati puntualmente dall'Utc e dal comando polizia municipale, le cui relazioni sono agli atti dell’ente con evidenziati danni economici a strutture e alle infrastrutture, alle reti idrauliche e fognarie, oltre alle reti acquedottistiche, elettriche e tecnologiche”.

“Chiedo pertanto agli organi in indirizzo di disporre urgentemente  un sopralluogo tecnico congiunto tra gli uffici regionali e comunali al fine di valutare i danni subiti, i rischi gravanti su persone, cose e impianti, onde adottare provvedimenti urgenti di breve periodo e predisporre il progetto di ripristino e, realizzare le conseguenti opere utili a mitigare e/o rimuovere i pericoli gravanti le cui conseguenze non sono determinabili”.

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“Quanto sopra assume una rilevanza eccezionale non solo per il paese, ma anche per le località di mare; non posso infatti non evidenziare l’urgenza di rendere i doverosi opportuni provvedimenti atti a tutelare l’esistente, ma anche a prevenire possibili seri danni, con risvolti economici non indifferenti alle casse comunali e regionali se si pensa che siamo in dirittura d’arrivo per le opere di riqualificazione costiera e rigenerazione urbana delle nostre località di mare, opere che sicuramente trasformeranno in positivo tutto il sistema costiero comunale; abbiamo il dovere di evidenziare il serio rischio di compromettere i risultati sperati qualora non dovessero realizzarsi in contemporanea o nell’immediato avvio delle opere di riqualificazione, quelle di difesa a mare della fascia costiera (barriere a pelo d’acqua, come previste nel progetto preliminare approvato e in gara); avrebbe infatti poco senso realizzare opere in gran parte di arredo urbano senza prima proteggere la costa dalle mareggiate che hanno il carattere della ricorrenza essendo zone esposte al vento proveniente da Nord .

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"Rilevo che questa amministrazione già nel mese di febbraio con propria nota datata 15.02.2016 ha cercato di coinvolgere nel delicato problema alcune realtà private, tra le altre la società Enel Produzione, nella persona del responsabile della Generazione Italia, chiedendo il co/finanziamento delle barriere per venire incontro alle ingenti spese motivate dalla necessità di evitare l’aggravarsi della erosione in atto lungo buona parte del tratto di litorale di competenza; opere la cui spesa ammonterebbe a circa 2 milioni e mezzo di euro”. 

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