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Cronaca Torchiarolo

Xylella, attivisti nei terreni per bloccare eradicazioni. Sul posto anche la digos

Dalle 4 di oggi, mercoledì 9 dicembre, un nutrito gruppo di rappresentanti dei diversi movimenti e comitati nati in difesa degli ulivi provenienti dal Brindisino e dal Leccese, ha presidiato l’uliveto di contrada Case Bianche a Torchiarolo per bloccare presunte eradicazioni

TORCHIAROLO – Nonostante numerosi decreti di eradicazione degli ulivi colpiti da Xylella Fastidiosa siano stati sospesi fino al 16 dicembre alcuni e fino al 24 febbraio altri, gli attivisti del Brindisino non abbassano la guardia e continuano a monitorare le campagne pronti a intervenire nel caso ce ne fosse bisogno. È così che alle 4 di oggi, mercoledì 9 dicembre, un nutrito gruppo di rappresentanti dei diversi movimenti e comitati nati in difesa degli ulivi provenienti dal Brindisino e dal Leccese, ha presidiato l’uliveto di contrada Case Bianche a Torchiarolo. xylella ulivi da abbattere-2

Si tratta di uno dei pochissimi terreni dove il proprietario non ha risposto con un ricorso al Tar del Lazio alla notifica di eradicazione e dove gli abbattimenti, suddivisi in diverse tranche, sono in corso dal 12 ottobre scorso quando furono abbattuti tre alberi ritenuti infetti. Secondo il piano Silletti bis che prevede misure l'applicazione di misure che contrastao il propagarsi del batterio che provoca il disseccamento rapido delle piante, oltre agli alberi malati devono essere abbattuti anche quelli sani presenti nel raggio dei cento metri dagli stessi. Il proprietario dell’uliveto che si estende per diversi ettari in contrada Case Bianche, dopo le prime eradicazioni del 12 ottobre aveva annunciato di non essere disposto ad abbattere anche gli ulivi sani, salvo poi decidere successivamente di continuare a rispettare il piano Silletti. Il 4 novembre successivo furono avvate altre eradicazioni, gli attivisti riuscirono a bloccare le ruspe dopo, però, che erano stati buttati giù 180 alberi.

ulivi eradicazini, xylella torchiarolo case bianche-2Nella mattinata di oggi erano previsti altri abbattimenti, all’alba il terreno era circondato da attivisti pronti a intervenire nel caso fossero arrivate le ruspe, sul posto anche gli agenti della digos. Si è presentato solo il proprietario, senza mezzi meccanici. Dopo aver appreso e avuto la certezza che non vi sarebbero stati abbattimenti alle 7.30 i terreni sono stati liberati. I pattugliamenti da parte degli attivisti, però, non si fermano.  

Intanto gli alberi abbattuti il 12 ottobre, come mostrano le foto a corredo di questo articolo, giacciono ancora sui terreni. Non sono stati tagliati e bruciati come prevederebbe il piano. Questo aspetto è oggetto di un esposto presentato in procura nei giorni scorsi da alcuni cittadini di Torchiarolo. Anche i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi hanno avviato un'indagine per fare chiarezza  sull'intera quuestione. Il fascicolo è del pm Antonio Costantini che procede a carico di persone non identificate per il reato di diffusione di una malattia delle piante e degli animali“
 

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