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Cronaca Francavilla Fontana

Torna in carcere un uxoricida

FRANCAVILLA FONTANA – Il cinque dicembre del 1994 ammazzò la moglie a colpi di mattarello davanti al figlioletto di sei anni, ma dopo tre anni di carcere, a causa di un'infermità, gli fu concessa la libertà vigilata ma in diverse occasioni non ha rispettato gli obblighi imposti da questo genere di misura cautelare, rifiutando di presentarsi presso la caserma dei carabinieri per ottemperare all'obbligo di firma e alle diverse visite mediche, per attestare il suo stato di salute.

FRANCAVILLA FONTANA – Il cinque dicembre del 1994 ammazzò la moglie a colpi di mattarello davanti al figlioletto di sei anni, ma dopo tre anni di carcere, a causa di un'infermità, gli fu concessa la libertà vigilata ma in diverse occasioni non ha rispettato gli obblighi imposti da questo genere di misura cautelare, rifiutando di presentarsi presso la caserma dei carabinieri per ottemperare all'obbligo di firma e alle diverse visite mediche, per attestare il suo stato di salute.

L'Ufficio di sorveglianza di Lecce, così, ha emesso un ordine di misura di sicurezza detentiva nei suoi confronti. Dante Casalino, 61 anni di Francavilla Fontana,  nella giornata di ieri è stato trasferito dai carabinieri della stazione di Francavilla Fontana nel carcere di Brindisi. Dovrà espiare una pena residua di un anno di reclusione, per lui è previsto il trasferimento presso la “Casa di reclusione casa lavoro” di Sulmona, in Abruzzo.

Il giudice che ha emesso l'ordine di carcerazione ha accertato la sua “sussistente pericolosità sociale”. L' uxoricidio Casalini lo commise a Calvignasco in provincia di Milano dove viveva insieme alla moglie, Rosa Italiano, e al figlio Roberto di sei anni. All'epoca dei fatti lui aveva 43 anni e la sua consorte 35. Vivevano insieme da 17 ma la loro unione era tormentata dal tarlo della gelosia.

In più occasioni litigavano, Dante Casalini sospettava che la moglie lo tradisse. La mattina del 5 dicembre del 1994 l'ennesimo litigio si trasformò in tragedia. L'uomo ammazzò la moglie a colpi di mattarello, poi tentò il suicidio con il gas cercando di coinvolgere in questo gesto anche il figlioletto. Aprì tutti i fornelli della cucina e infilò la testa dentro al forno, il piccolo Roberto, però, riuscì a divincolarsi e a fuggire. Fu lui a chiamare i soccorsi. Chiese aiuto a una vicina di casa che a sua volta chiamò i carabinieri. Dante Casalini fu salvato dai militari.

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